È morto Milton Glaser, famoso grafico newyorkese
Autore del logo "I Love New York", della copertina del disco "Bob Dylan's Greatest Hits" e dei manifesti pubblicitari della Olivetti, è morto venerdì nel giorno del suo compleanno
Milton Glaser, tra i più grandi graphic designer di sempre, è morto venerdì nel giorno del suo novantunesimo compleanno. Famoso in tutto il mondo per aver creato fra gli altri il logo I Love New York nel 1977 e la copertina originale del disco Bob Dylan’s Greatest Hits nel 1967, Glaser è stato un artista completo e apprezzato in tanti ambiti diversi: fondò il New York Magazine insieme al giornalista Clay Felker, curò esposizioni nei più grandi centri culturali al mondo, compresa la Biennale di Venezia, ed ebbe un impatto significativo sulla formazione di un immaginario visivo moderno.
Glaser era nato a New York nel 1929 da genitori ungheresi ed ebrei. Crebbe in un condominio chiamato United Workers Cooperative Colony, conosciuto come “Coops”: una specie di roccaforte comunista, dove gli anziani insegnavano la politica ai giovani in Yiddish. L’idea e la percezione che Glaser si costruì di New York negli anni successivi ebbe molto a che fare con quell’ambiente: «Senza essere troppo esibizionisti, il carattere di New York è così intrinsecamente ebraico. Quell’attitudine verso la vita, verso il cibo, verso la musica, verso la ricerca intellettuale».
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Studiò alla Cooper Union di New York e poi con una borsa di studio all’Accademia di belle arti di Bologna, dove venne influenzato dal maestro Giorgio Morandi e da alcuni grandi esponenti dell’arte italiana come Piero della Francesca. Sempre in Italia, negli anni Settanta collaborò con Campari Soda e con l’azienda informatica Olivetti realizzando una serie di manifesti pubblicitari di grande successo. Realizzò inoltre materiale promozionale per le città di Rimini, Positano e per il Carnevale di Venezia. Nel 1974 fondò lo studio Milton Glaser, Inc. con il quale ampliò notevolmente la sua produzione artistica, riconoscibile dai colori accesi messi in contrasto con gli spazi circostanti.