L’incontro organizzato dagli Stati Uniti tra il presidente kosovaro Hashim Thaçi e quello serbo Aleksandar Vučić è stato annullato
L’incontro che gli Stati Uniti avevano organizzato a Washington il 27 giugno tra il presidente kosovaro Hashim Thaçi e quello serbo Aleksandar Vučić è stato annullato: la decisione è arrivata dopo che Thaçi nei giorni scorsi era stato accusato di avere compiuto crimini di guerra e crimini contro l’umanità dallo Special Prosecutor’s Office (SPO), organo indipendente incaricato di indagare sui crimini commessi durante la guerra di indipendenza del Kosovo dalla Serbia, tra il 1998 e il 1999.
Thaçi aveva quindi annullato il suo viaggio a Washington, e in seguito anche il primo ministro kosovaro Avdullah Hoti ha fatto lo stesso. Richard Grenell, inviato del governo statunitense per i negoziati di pace tra Serbia e Kosovo, ha detto che l’incontro sarà organizzato di nuovo prossimamente, senza specificare una data.
Secondo lo SPO, Thaçi e altri nove ex comandanti dell’Esercito di liberazione del Kosovo, che durante la guerra combatterono contro le forze serbe prima dell’intervento della NATO, avrebbero commesso crimini di guerra e contro l’umanità: tra le altre cose, uccisioni, sparizioni forzate e torture. Sarebbero responsabili di un centinaio di omicidi di serbi, albanesi kosovari e oppositori politici. Le accuse, comunque, devono essere ancora formalizzate: la decisione finale spetta ora a un giudice delle Kosovo Specialist Chambers, organo con sede a L’Aia.
L’incontro tra Thaçi e Vučić era stato annunciato un po’ a sorpresa a inizio giugno da Grenell ed era stato accolto da molti con scetticismo, sia perché era stato visto come un tentativo di bypassare l’Unione Europea nel processo di pace tra i due paesi, ignorando le preoccupazioni sul crescente autoritarismo di Vučić in Serbia, sia perché arrivato da Grenell, uno degli alleati più radicali e controversi del presidente statunitense Donald Trump.
Secondo i critici della strategia statunitense, nella mediazione tra Serbia e Kosovo Grenell vorrebbe ottenere una vittoria diplomatica chiedendo pochissimi sacrifici alla Serbia e aumentando le pressioni sul Kosovo, cioè adottando una strategia diversa da quella portata avanti finora dalla diplomazia europea.