Google ha introdotto una nuova funzione a tutela della privacy
La cancellazione automatica dei dati, introdotta un anno fa, ora sarà predefinita per tutti i nuovi utenti
Google ha reso l’eliminazione automatica dei dati di navigazione – introdotta più di un anno fa – predefinita per i nuovi utenti: prima di mercoledì 24 giugno la funzione doveva essere attivata manualmente, mentre ora sarà già attiva per tutti i nuovi utenti e per chi attiva per la prima volta la cronologia delle posizioni. Sundar Pichai, capo della società che controlla Google e tutti i suoi prodotti, ne ha parlato in un post in cui spiega come funziona: per tutti i nuovi utenti, l’impostazione predefinita prevede che i dati di navigazione vengano eliminati dopo un anno e mezzo, mentre prima i dati rimanevano in possesso di Google finché non era l’utente a eliminarli.
Si può anche cambiare manualmente l’impostazione e scegliere che i dati vengano eliminati dopo tre mesi, ma in ogni caso per poter attivare la funzione bisogna avere la cronologia delle posizioni attiva. Tutto questo è valido solamente per i nuovi utenti o per quelli che attivano la cronologia delle posizioni per la prima volta: i vecchi utenti che avevano già la cronologia delle posizioni attiva, invece, dovranno attivare manualmente l’eliminazione automatica dei dati (qui), sempre scegliendo se mantenerli per un anno e mezzo o per tre mesi.
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Questa funzione è attiva su diversi prodotti di Google, tra cui YouTube, dove però l’impostazione predefinita di eliminazione dati conserva la cronologia per 3 anni prima di cancellarla. Anche in questo caso si può cambiare manualmente, scegliendo tra tre mesi o un anno e mezzo. Pichai ha scritto che invece la funzione non è attiva su servizi come Google Drive, Google Foto e Gmail, «che sono pensati per archiviare in modo sicuro i tuoi contenuti».
L’annuncio di Google è arrivato poco tempo dopo quello dei nuovi sistemi operativi iOS 14 da parte di Apple: tra le novità annunciate c’è una maggior tutela della privacy grazie a un sistema che richiede più trasparenza agli sviluppatori di app. Apple gode di una reputazione migliore delle altre grandi compagnie tecnologiche in termini di tutela della privacy e tutte, Google compresa, stanno cercando di rendere l’esperienza degli utenti più sicura.
Come scrive Vox, però, i dati di cui Google dispone contribuiscono in maniera significativa ai suoi ricavi, attraverso gli annunci pubblicitari che Google può personalizzare proprio grazie ai dati personali di centinaia di milioni di utenti. Questo potrebbe rendere meno efficace lo sforzo di Google, tanto più che la nuova impostazione predefinita introdotta da mercoledì riguarderà solo una parte degli utenti che quotidianamente usano Google e i suoi servizi.
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