Il presidente del Kosovo è stato accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità
Il presidente del Kosovo, Hashim Thaçi, è stato accusato di avere compiuto crimini di guerra e crimini contro l’umanità dallo Special Prosecutor’s Office (SPO), organo con sede a L’Aia, nei Paesi Bassi, incaricato di indagare sui crimini commessi durante la guerra di indipendenza del Kosovo dalla Serbia, tra il 1998 e il 1999. Lo SPO ha detto che le accuse, formulate ad aprile ma rivelate solo oggi, sono state il risultato di lunghe indagini e ha aggiunto che Thaçi e Kadri Veseli, altro politico kosovaro coinvolto nell’inchiesta, hanno cercato di minare il lavoro degli investigatori «nel tentativo di evitare di affrontare la giustizia».
Le accuse, comunque, devono essere ancora formalizzate: la decisione finale spetta ora a un giudice delle Kosovo Specialist Chambers, organo con sede a L’Aia.
Secondo lo SPO, Thaçi e altri nove ex comandanti dell’Esercito di liberazione del Kosovo, che durante la guerra combatterono contro le forze serbe prima dell’intervento della NATO, avrebbero commesso crimini di guerra e contro l’umanità: tra le altre cose, uccisioni, sparizioni forzate e torture. Sarebbero responsabili di un centinaio di omicidi di serbi, albanesi kosovari e oppositori politici.
Come risultato dell’annuncio dello SPO, Thaçi ha annullato il suo viaggio a Washington durante il quale avrebbe dovuto incontrare il presidente statunitense Donald Trump e quello serbo Aleksandar Vučić. L’incontro tra i tre era stato oggetto di molte discussioni nei giorni scorsi, soprattutto perché risultato della controversa diplomazia di Richard Grenell, inviato del governo statunitense per i negoziati di pace tra Serbia e Kosovo e alleato di Trump. Al posto di Thaçi, Trump e Vučić incontreranno il nuovo primo ministro kosovaro, Avdullah Hoti.
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