Il primo campionato tornato alla normalità
In Nuova Zelanda il rugby è iniziato in forma ridotta e rivisitata, ma aperto al pubblico e con grande entusiasmo
Sabato scorso al Forsyth Barr Stadium di Dunedin, in Nuova Zelanda, si è giocata la prima partita del Super Rugby Aotearoa, il primo grande campionato professionistico al mondo tornato alla normalità dopo l’epidemia da coronavirus. Il ritorno è stato possibile perché dal 9 giugno la Nuova Zelanda ha revocato tutte le maggiori restrizioni che erano state decise per contenere la diffusione del contagio, mantenendo però la chiusura delle frontiere. Il ritorno del rugby – sport nazionale neozelandese – è stato promosso in prima persona da Jacinda Ardern, prima ministra e nota tifosa dei Chiefs di Hamilton, squadra della sua città natale.
Il Super Rugby Aotearoa è una forma ridotta e rivisitata del tradizionale Super Rugby, il miglior campionato di rugby professionistico, disputato annualmente tra squadre neozelandesi, australiane, sudafricane e di recente anche da argentini e giapponesi. Aotearoa è l’antico nome maori della Nuova Zelanda, scelto perché il campionato si disputerà interamente fra cinque squadre neozelandesi con partite di andata e ritorno. Inizialmente non era prevista l’affluenza del pubblico, ma grazie agli ultimi dati incoraggianti sull’epidemia, il governo ha infine deciso di riaprire anche gli stadi.
E così sabato scorso, quando in Italia era mattina, gli Highlanders di Dunedin hanno battuto 28-27 i Chiefs di Hamilton, mentre il giorno dopo i Blues di Auckland hanno vinto 30-20 contro gli Hurricanes di Wellington davanti a 43.000 spettatori. La quinta squadra del campionato Aotearoa, i Crusaders di Christchurch, ha iniziato riposando: esordirà il prossimo fine settimana contro gli Hurricanes, quando il turno di riposo spetterà agli Highlanders. Le prime due partite si sono concluse con due risultati opposti: una vittoria di un punto e una invece netta. Le prestazioni in campo sono state discontinue, fra giocate sotto ritmo e picchi d’intensità. La qualità però rimane alta, dato che le cinque squadre sono composte dall’intero parco giocatori a disposizione degli All Blacks.
Nonostante non ci sia stato bisogno di adottare le regole provvisorie ideate dalla federazione mondiale per facilitare il ritorno del rugby durante l’epidemia, nella prima giornata del Super Rugby Aotearoa si sono viste comunque alcune novità regolamentari, dalle nuove linee guida dell’arbitraggio durante i punti d’incontro ai cartellini rossi, che lasceranno la squadra sanzionata con un giocatore in meno, ma per soli venti minuti, a patto che il giocatore punito non rientri più in campo e venga sostituito.