Le nuove regole per le riaperture dal 15 giugno
Sono contenute in un Dpcm firmato giovedì da Giuseppe Conte: le discoteche potranno riaprire solo dal 14 luglio e gli sport di contatto saranno vietati fino al 25 giugno
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato giovedì un nuovo Dpcm contenente alcune nuove regole in vista del 15 giugno, giorno in cui scadranno le restrizioni imposte finora per contenere la pandemia da coronavirus.
Nel Dpcm si ricorda che le persone che presentano i sintomi della COVID-19 e una temperatura corporea maggiore di 37,5°C devono rimanere presso il proprio domicilio, contattando il proprio medico curante. Inoltre si ricorda il divieto di assembramento nei luoghi pubblici e il mantenimento della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, e l’obbligo di indossare protezioni delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto. Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina.
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Per quanto riguarda l’attività sportiva svolta all’aperto si deve mantenere una distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri, mentre per qualsiasi altra attività motoria basta un metro di distanza (sono esclusi gli accompagnatori dei minori o le persone non completamente autosufficienti).
Dal 15 giugno possono inoltre riprendere le attività di cinema e teatri, ma con alcune limitazioni, come già specificato dalle linee guida pubblicate dalle regioni. Gli spettacoli, anche quelli all’aperto, saranno svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi: possono esserci al massimo 1000 spettatori per gli spettacoli all’aperto e 200 spettatori per quelli al chiuso.
Possono riprendere anche le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e centri termali, «a condizione che le regioni e le province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio».
Dal 15 giugno avrebbero dovuto riaprire anche le discoteche e le sale da ballo, ma in questo caso il governo ha deciso di posticiparne la riapertura al 14 luglio, sia per quelle al chiuso che per quelle all’aperto. Lo stesso divieto vale anche per le fiere e i congressi. Il Dpcm specifica che «le regioni e le province autonome, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, possono stabilire una diversa data di ripresa delle attività, nonché un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi».
Inoltre, mentre dal 12 giugno possono riprendere gli eventi e le competizioni sportive di interesse nazionale da parte di atleti professionisti (a porte chiuse ovvero e nel rispetto dei protocolli emanati dalle federazioni sportive), lo svolgimento degli sport di contatto sarà vietato per tutte le altre persone fino al 25 giugno.
Per quanto riguarda l’arrivo in Italia dall’estero il governo ha deciso di aumentare a 120 ore (5 giorni) il periodo massimo di permanenza senza obbligo di quarantena domiciliare per chi fa ingresso nel territorio nazionale per ragioni di lavoro, così come per il personale di imprese o enti aventi sede legale o secondaria in Italia che va all’estero per comprovate ragioni lavorative.
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A partire da oggi, 12 giugno, riprendono invece gli eventi e le competizioni sportive a porte chiuse ovvero all’aperto senza la presenza del pubblico nel rispetto dei protocolli di sicurezza emanati dalle rispettive Federazioni sportive al fine di prevenire le occasioni di contagio. a decorrere dal 25 giugno 2020 è consentito lo svolgimento anche degli sport di contatto nelle Regioni e Province Autonome che, d’intesa con il ministero della Salute e con l’Autorità di governo delegata in materia di sport, abbiano preventivamente accertato la compatibilità delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei rispettivi territori.
Fino al 30 giugno non sono previste limitazioni agli spostamenti per i cittadini degli stati dell’Unione Europea, degli stati che fanno parte dell’accordo di Schengen, di quelli di Regno Unito e Irlanda del nord, Andorra, Principato di Monaco, Repubblica di San Marino e Vaticano. Restano vietati gli arrivi in Italia per i cittadini di tutti gli altri stati, tranne che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. Resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.