A Mosca è finito il lockdown
Da oggi 9 giugno a Mosca sono state allentate le misure di distanziamento fisico decise per contenere la diffusione del coronavirus che erano in vigore dal 30 marzo. Nella capitale russa circa un milione di persone potranno tornare a lavorare, dopo la decisione annunciata dal sindaco della città Sergei Sobyanin di riaprire numerose attività, fra cui anche saloni di bellezza e parrucchieri, e la fine del divieto di muoversi liberamente per la metropoli. Sobyanin in un messaggio su Facebook ha detto che «Mosca sta tornando all’usuale ritmo di vita».
La fine del blocco arriva nonostante in Russia siano stati registrati fino a oggi 476.658 casi di contagio (la Russia è il terzo paese al mondo con più casi dopo Stati Uniti e Brasile) e 5.971 decessi. Su base giornaliera i nuovi contagi sono quasi 900 e i morti oltre 100. Le autorità russe hanno motivato le riaperture affermando che il numero alto di contagi accertati è dovuto al gran numero di test effettuati (13 milioni fino ad ora) e che la mortalità resta bassa.
Chi critica l’allentamento delle misure di isolamento sostiene invece che il numero dei morti sia sottostimato. Lo scorso 29 maggio la città di Mosca aveva rivisto il conteggio dei morti provocati dal coronavirus ad aprile, raddoppiandolo. Le autorità sanitarie della città avevano detto di aver modificato i criteri per il conteggio delle morti collegate all’epidemia da coronavirus includendo anche quelle in cui il virus aveva avuto un ruolo importante pur non essendo stata l’unica causa del decesso (per esempio nei pazienti con patologie pregresse). Secondo il nuovo conteggio, ad aprile erano morte 1.561 persone a causa del coronavirus: il conteggio precedente si fermava a 639 morti.