Le notizie di lunedì sul coronavirus in Italia
Sono stati comunicati 280 nuovi casi positivi e 65 morti nelle ultime 24 ore. I ricoverati in terapia intensiva scendono a 283
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 280 casi di contagio da coronavirus e 65 morti, secondo i dati diffusi lunedì dalla Protezione Civile. Le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva sono 283, 4 in meno rispetto a ieri. I tamponi totali processati a oggi sono 4.263.647, 27.112 più di ieri. I nuovi pazienti “guariti o dimessi” sono 747, per un totale di 166.584.
I DATI di oggi, lunedì #8giugno in #Lombardia
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— Regione Lombardia (@RegLombardia) June 8, 2020
In Lombardia sono stati registrati 194 nuovi casi di contagio. Il bilancio lombardo continua a essere di gran lunga il peggiore d’Italia e ammonta complessivamente a 90.389 casi di contagio e 16.302 morti. Nella provincia di Milano i nuovi casi di contagio accertati oggi sono stati 29 (ieri 43), di cui 15 a Milano (ieri 23).
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Secondo i dati raccolti dalla Johns Hopkins University, che dall’inizio dell’epidemia tiene conto del totale dei casi positivi e dei morti per coronavirus registrati nel mondo, l’Italia è il terzo paese europeo per numero di contagiati, con 235.278 casi accertati, dietro il Regno Unito e la Spagna, e il secondo per numero di morti (33.964), dietro solo al Regno Unito.
Questi, comunque, sono numeri da prendere con estrema cautela: in Italia, così come in moltissimi altri paesi del mondo, il numero dei casi positivi accertati comprende solo le persone che sono risultate positive al tampone, ma non le centinaia di migliaia di persone che hanno contratto il virus e non hanno mai fatto il test, e che quindi non sono mai rientrate nei conteggi ufficiali. Un discorso simile si deve fare per il numero dei morti, e anche il numero dei guariti e dimessi deve essere preso con le molle (qui c’è la spiegazione lunga sui numeri e sulle necessarie prudenze da avere nell’interpretarli).
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Le altre notizie di oggi
Secondo l’ISTAT, l’Istituto nazionale di statistica, il PIL italiano nel 2020 subirà «una marcata contrazione» dell’8,3 per cento con «una ripresa parziale nel 2021» stimata in un rialzo del 4,6 per cento. Nel suo studio sulle prospettive per l’economia italiana nel 2020-2021 l’istituto spiega che «il dilagare dell’epidemia di COVID-19 e i conseguenti provvedimenti di contenimento decisi dal governo» hanno «determinato un impatto profondo» con uno «shock senza precedenti» la cui quantificazione è prevedibile solo con «ampi livelli di incertezza».
Prospettive per l'economia italiana: si prevede una diminuzione del Pil pari all’8,3% nel 2020 e una crescita del 4,6% nel 2021 #istat https://t.co/u2ry0lL6SP pic.twitter.com/lVH6fqzjaN
— Istat (@istat_it) June 8, 2020
La Commissione Europea, nelle sue stime il 6 maggio aveva rivisto al ribasso le previsioni fatte nei mesi precedenti, stimando per l’Italia, tra i paesi maggiormente colpiti dalla crisi dovuta alla pandemia, una contrazione dell’economia per il 2020 del 9,5 per cento. Secondo l’istituto gli indicatori disponibili per il mese di maggio mostrano però «alcuni primi segnali di ripresa in linea con il processo di riapertura delle attività»: la ripresa delle attività di produzione e consumo produrrà «un effetto positivo sul PIL che, dopo una flessione ulteriore nel secondo trimestre, è previsto in aumento nel secondo semestre dell’anno».
Intanto oggi da oggi, lunedì 8 giugno, l’app Immuni (qui abbiamo spiegato bene come funziona) è operativa in via sperimentale per una settimana in quattro regioni: Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia. L’applicazione per il tracciamento dei casi di contagio da coronavirus è scaricabile già dal primo giugno e dopo questa fase di sperimentazione dovrebbe essere attiva in tutta Italia dal 15 giugno.
La ministra dell’Innovazione Paola Pisano ha annunciato che Immuni «a oggi è stata già scaricata da più di 2 milioni di persone», confermando la cifra resa nota ieri dal commissario per l’emergenza Domenico Arcuri. Pisano ha spiegato che «maggiore è il numero delle persone che scarica l’app e maggiore è la possibilità che si sia avvisati qualora si entri in contatto con un caso positivo».
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Il consiglio federale della FIGC ha approvato con 18 voti favorevoli e 3 contrari le linee guida che verranno applicate in caso di nuove sospensioni ai campionati di Serie A e Serie B per motivi di salute pubblica, una delle richieste avanzate dal governo per permettere la ripresa della stagione.
In caso di nuova sospensione, i campionati potranno riprendere normalmente o tramite playoff per lo Scudetto e playout per le retrocessioni a seconda dei giorni disponibili fino al 20 agosto 2020, data indicata come termine massimo per la stagione 2019/20. Se invece una nuova eventuale sospensione non permettesse la conclusione entro il 20 agosto, i campionati verranno conclusi con una classifica stabilita in base al rendimento tenuto dalle squadre fino ad allora, calcolato in base a quello che è stato definito un “algoritmo”: in tal caso in Serie A non verrà assegnato lo Scudetto.
Lo stesso consiglio federale della FIGC ha stabilito che il campionato 2019/20 della Serie A femminile non ripartirà. Negli ultimi giorni le calciatrici si erano dette contrarie alla disputa di playoff e playout ma favorevoli alla ripresa regolare della stagione. Le difficoltà di alcune società nel riprendere le attività hanno però contribuito in modo decisivo alla conclusione anticipata. Lo Scudetto non verrà assegnato e la classifica finale seguirà le indicazioni federali: dovrebbe tuttavia rimanere invariata, con la Juventus prima senza Scudetto, una tra Milan e Fiorentina (seconde a pari merito) qualificata alle coppe europee, Orobica Bergamo retrocessa.
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Oltre all’app Immuni ci sono diverse applicazioni che sono state annunciate dalle singole amministrazioni locali, sia comunali che regionali, per favorire l’accesso dei cittadini e dei turisti alle strutture con ingressi contingentati.
Oggi il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha annunciato quella della sua città, chiamata PrenotaBergamo: «Nasce PrenotaBergamo.it la web app per prenotare un tavolo al ristorante, o al bar, o fissare un appuntamento in un negozio, dal parrucchiere. In questa estate 2020 caratterizzata dalle misure di distanziamento fisico per evitare un ritorno di contagi da Coronavirus, vogliamo offrire uno strumento, gratuito e facile da usare, a tutti i nostri cittadini».
Nasce https://t.co/MXueyHtsOR la web app per prenotare un tavolo al ristorante, o al bar, o fissare un appuntamento in un negozio, dal parrucchiere… È gratuita e facilie da usare. È un altro piccolo passo per rendere #Bergamo una città più smart e più sicura. pic.twitter.com/Klp8GWEV9I
— Giorgio Gori (@giorgio_gori) June 8, 2020
L’app SiciliaSiCura, invece, che è stato concepita per informazioni di natura sanitaria e di tracciamento e parte del protocollo di sicurezza, definito insieme all’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso, ha registrato oltre 3mila download a 48 ore dall’inizio dell’iniziativa. L’app è stata concepita per i turisti che arriveranno nell’isola nelle prossime settimane ed è disponibile sia in italiano che in inglese. I residenti e non domiciliati che arriveranno in Sicilia dovranno obbligatoriamente registrarsi al portale regionale siciliasicura.com oppure scaricare l’app.
Registrazione obbligatoria su https://t.co/4HTWS5ofs6 per i non residenti e non domiciliati che arriveranno in #Sicilia tra l'8 giugno e il 30 settembre 2020 – https://t.co/HWPp3aEE0f#estate #turismo #Coronavirus #CoronavirusSicilia #CoronavirusItalia #Covid19 #SiciliasiCura pic.twitter.com/sHXwkSt8ba
— Regione Siciliana (@Regione_Sicilia) June 6, 2020
Intanto il presidente del Veneto Luca Zaia si è dichiarato contrario alla proposta di separatori in plexiglass per il ritorno a scuola durante l’emergenza da coronavirus: «No al plexiglass nelle aule scolastiche, che non possono diventare delle sale da call center», ha chiarito Zaia, bocciando l’ipotesi avanzata dal ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. Zaia inoltre ha chiesto che il nuovo anno scolastico inizi il prima possibile: «Auspichiamo che la ripresa avvenga dopo le elezioni. Ma se le date sono quelle che stanno circolando, vuol dire che per avere l’inizio dell’insegnamento dopo le elezioni la prima campanella suonerà a fine settembre, o a inizio ottobre: cioè quasi sette mesi di fermo scolastico. Non mi sembra normale».
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