La Cina ha invitato i suoi cittadini a non viaggiare in Australia, parlando di un aumento di episodi di discriminazione durante la pandemia da coronavirus
Il governo cinese ha invitato i suoi cittadini a non viaggiare in Australia, parlando di un aumento di episodi di discriminazione contro persone asiatiche che si sarebbe registrato proprio in Australia durante la pandemia da coronavirus. L’avviso è stato diffuso dal ministero della Cultura e del Turismo cinese, e ha reso ancora più tesi i rapporti tra i due paesi, che si erano già complicati nei mesi precedenti. Ad aprile l’Australia aveva criticato il modo in cui la Cina aveva gestito le prime fasi dell’epidemia e aveva vietato l’ingresso nel suo territorio a tutte le persone che erano state di recente in Cina. A maggio il governo cinese aveva risposto imponendo dazi e vietando l’importazione di alcuni beni provenienti dall’Australia.
Il viceprimo ministro australiano, Michael McCormack, ha respinto le accuse cinesi, dicendo: «Non c’è stata un’ondata di violenze contro cittadini cinesi. Non è una cosa vera». I confini dell’Australia, comunque, sono ancora chiusi a tutti i visitatori stranieri, come parte delle misure restrittive adottate dal governo australiano per limitare l’epidemia da coronavirus.