Cosa sappiamo del sospettato per la scomparsa di Madeleine McCann
Il 43enne tedesco Christian Brückner ha diverse condanne per abusi su minori e traffico di droga: nel 2018 è stato arrestato in Italia e estradato in Germania, dove sta scontando una condanna per stupro
Da alcuni giorni c’è un sospettato nel caso di Madeleine McCann, la bambina britannica scomparsa la sera del 3 maggio del 2007 in un residence di Praia da Luz, nel sud del Portogallo, dove era in vacanza con la sua famiglia. Secondo gli investigatori di Regno Unito, Portogallo e Germania numerose prove porterebbero a Christian Brückner, un quarantatreenne tedesco con precedenti per stupro e abusi su minori, oltre che per spaccio di droga. È la prima volta in tredici anni che le indagini si concentrano su un singolo sospettato con prove considerate solide.
Madeleine McCann non è mai stata trovata e la sua sparizione è stata un caso seguitissimo in tutto il mondo, diventato anche un documentario su Netflix nel 2019. Giovedì un portavoce di Hans Christian Wolters, il procuratore tedesco che ha condotto le indagini in Germania, ha detto che gli inquirenti stanno lavorando al caso «supponendo che la bambina sia morta», mentre la polizia britannica non ritiene che esistano prove certe della morte della bambina e continua a trattare il caso come un’indagine su una persona scomparsa.
Christian Brückner, nato a Wurzburg in Germania il 7 dicembre del 1976, ha alle spalle una lunga carriera criminale, che i giornali internazionali stanno ricostruendo in questi giorni. Nel 1994 Brückner fu condannato in Germania per abusi sessuali e tentati abusi sessuali nei confronti di bambini, ma l’anno successivo riuscì a fuggire in Portogallo per evitare la condanna a due anni di carcere per questi reati. Nel 1999 poi tornò in Germania per scontare la pena.
Sei anni dopo, nel 2005, Brückner, a Praia da Luz, in Portogallo, fu sospettato di aver stuprato una donna americana di 72 anni, ma non fu incriminato per mancanza di prove. L’anno successivo fu arrestato e condannato, sempre in Portogallo, per furto di gasolio. Dopo aver scontato un anno di carcere, nel 2007, l’anno della scomparsa di Madeleine McCann, ritornò a vivere Praia da Luz, tornando però spesso in Germania, dove secondo gli inquirenti avrebbe avviato un traffico di droga con un intermediario sull’isola di Sylt, nel nord del paese.
Nel 2012 Brückner aprì un chiosco a Braunschweig, nella Germania nord-occidentale, mentre l’anno successivo il suo nome venne associato per la prima volta alla scomparsa di Madeleine McCann, dopo un appello della famiglia McCann in TV durante la trasmissione Aktenzeichen XY… ungelöst” (“Caso numero XY… irrisolto”), che si occupa di ricostruire e cerca di aiutare a risolvere alcuni crimini irrisolti. È stata proprio la stessa trasmissione tedesca a informare mercoledì scorso che i sospetti della polizia si erano concentrati su Christian Brückner.
Nel 2017 Brückner fu di nuovo condannato in Germania per abusi sessuali nei confronti di un bambino e condannato a 15 mesi di carcere. Dopo aver scontato la pena andò in Italia, dove nel settembre del 2018 fu nuovamente arrestato dopo essersi presentato al consolato tedesco di Milano per denunciare lo smarrimento del passaporto. Le autorità italiane accertarono che sull’uomo pesava un mandato di cattura europeo per una condanna a 6 anni e 10 mesi per traffico di stupefacenti, anche se né la polizia italiana né quella tedesca lo ricondusse allora al caso di Madeleine McCann. Brückner fu quindi estradato in Germania.
Nel dicembre del 2019 poi Brückner è stato condannato a sette anni per lo stupro della settantaduenne americana nel 2005 in Portogallo, dopo che un nuovo esame del DNA aveva dimostrato la presenza di sue tracce organiche nel letto dove era stata trovata la donna. Anche se la pena detentiva per questo reato non è ancora effettiva, visto che sulla sentenza pende un ricorso per illegittimità della condanna, Brückner è detenuto in custodia cautelare nel carcere di Braunschweig.