Come e quando vuole ripartire la NBA
La lega del basket nordamericano ha approvato un piano per riprendere la stagione il 31 luglio a Disney World, a Orlando, con 22 squadre
Giovedì il Board of Governors della NBA, l’assemblea che prende le decisioni sulla lega di basket più importante del Nord America, ha approvato a stragrande maggioranza un formato per riprendere la stagione 2019/2020, interrotta il 12 marzo per la pandemia da coronavirus. Ha una data «provvisoria» di inizio: il 31 luglio. Prevede che si giochino una serie di partite che completino parzialmente la stagione regolare e poi che comincino i playoff, con le finali che finirebbero al più tardi il 12 ottobre.
Il formato approvato dalla NBA non è ancora definitivo, perché per essere applicato deve ancora essere deciso un protocollo sanitario con la National Basketball Players Association, il sindacato dei giocatori. In particolare, si deve ancora decidere come si procederà se un giocatore risulterà positivo al coronavirus. La NBA deve poi ultimare un accordo con Disney: l’intenzione infatti è di giocare tutte le partite al Walt Disney World Resort di Orlando, il noto parco divertimenti della Florida, facendo allenare e alloggiare i giocatori e gli staff delle squadre sul posto per contenere il rischio di contagi.
Nel piano della NBA, concluderebbero la stagione 22 delle 30 squadre della lega. Ai playoff, cioè alla fase finale del campionato, accedono normalmente 16 squadre, le otto con il maggior numero di vittorie nella stagione regolare per ciascuna Conference (i due grandi raggruppamenti della NBA, la Est e la Ovest). La NBA ha deciso di includere nella ripresa della stagione le otto squadre che erano prime nelle rispettive Conference prima dell’interruzione, più le sei squadre che sono a meno di sei vittorie dalle ultime delle due conference, e che quindi possono ancora giocarsi un posto nei playoff.
Quando si è interrotta la stagione, le squadre di NBA avevano giocato tra le 64 e le 67 partite, sulle 82 totali della stagione regolare. Con meno squadre in ballo, le partite di campionato che si giocheranno saranno solo otto.
A ricominciare a giocare saranno: Milwaukee Bucks, Toronto Raptors, Boston Celtics, Miami Heat, Indiana Pacers, Philadelphia 76ers, Brooklyn Nets, Orlando Magic e Washington Wizards per la Eastern Conference. Los Angeles Lakers, LA Clippers, Denver Nuggets, Utah Jazz, Oklahoma City Thunder, Houston Rockets, Dallas Mavericks, Memphis Grizzlies, Portland Trail Blazers, New Orleans Pelicans, Sacramento Kings, San Antonio Spurs e Phoenix Suns per la Western Conference.
Sono escluse, quindi: Charlotte Hornets, Chicago Bulls, New York Knicks, Detroit Pistons, Atlanta Hawks e Cleveland Cavaliers per la Eastern Conference. Minnesota Timberwolves e Golden State Warriors per la Western Conference.
Le otto partite della stagione regolare saranno scelte per ciascuna squadra tra quelle che le rimanevano da giocare, sulla base delle squadre ancora in ballo. A questo punto andranno ai playoff le otto migliori per ciascuna Conference: ma se l’ottava ha solo quattro o meno vittorie in più della nona, si giocheranno uno spareggio. L’ottava squadra supera il turno se vince la partita. Se la perde, se ne gioca un’altra: la nona supera il turno se le vince entrambe.
I playoff saranno uguali al solito: per ciascuna Conference ci saranno quattro serie di partite “alla meglio delle sette”, nelle quali cioè passa il turno la prima squadra a vincere quattro partite. In finale si incontreranno una squadra dell’Est e una dell’Ovest. Il draft, l’evento annuale in cui le squadre scelgono i giovani provenienti dalle università, dalle scuole superiori e dall’estero, si terrà il 15 ottobre. La stagione 2020/2021 comincerà probabilmente il primo dicembre, se questo formato sarà confermato.
Prima dell’interruzione, la migliore squadra della stagione 2019/2020 era i Bucks di Giannis Antetokounmpo, che avevano 53 vittorie e 12 sconfitte, seguiti dai Los Angeles Lakers di LeBron James con 49 vittorie e 14 sconfitte.
Come ha scritto ESPN, comunque, ci sono ancora un sacco di cose che vanno definite. I giocatori delle varie squadre devono tornare nella città della propria squadra dai posti in cui hanno passato gli ultimi tre mesi, con tutte le complicazioni legate ai protocolli sanitari per chi si sposta tra stati e paesi diversi. Quando si trasferiranno a Orlando a luglio, poi, dovranno probabilmente mettersi per un po’ in isolamento prima di cominciare a giocare.