L’OMS riprenderà i test con l’idrossiclorochina sui pazienti con COVID-19
Dopo averli interrotti a fine maggio; era stata indicata come possibile rimedio al coronavirus da alcuni leader politici tra cui Trump
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riprenderà i test sull’efficacia contro il coronavirus dell’idrossiclorochina, un farmaco per la malaria che secondo valutazioni preliminari era stato descritto come potenzialmente utile per prevenire l’infezione da coronavirus (senza alcuna conferma scientifica).
L’OMS aveva sospeso i test il 25 maggio in seguito a un articolo pubblicato sulla rivista medica Lancet: l’articolo sosteneva che il farmaco aumentasse il tasso di mortalità dei pazienti con COVID-19 e il rischio di un battito del cuore irregolare. L’idrossiclorochina è nota anche perché, a metà maggio, il presidente statunitense Donald Trump aveva detto di avere iniziato una terapia a base di idrossiclorochina per prevenire la COVID-19.
La notizia della ripresa dei test è stata data oggi, mercoledì, dal direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha spiegato che esperti con cui si è consultato non ritengono ragionevole interromperli. Lo studio pubblicato su Lancet è stato infatti messo in dubbio da vari studiosi e martedì Lancet e il New England Journal of Medicine hanno espresso entrambi preoccupazione sull’articolo e sul modo in cui erano stati interpretati i dati.
Si era iniziato a parlare dell’impiego dell’idrossiclorochina a febbraio, in seguito a un test di laboratorio che aveva evidenziato la sua capacità di impedire al coronavirus di legarsi alle cellule, primo passaggio per poterle poi sfruttare per replicarsi. Il test era stato eseguito in vitro, quindi non in un organismo, e aveva alcuni limiti nella sua realizzazione. Uno studio fatto in Cina aveva invece incluso un gruppo di controllo, rilevando qualche miglioramento nei pazienti con casi poco gravi di COVID-19. Anche in quel caso la ricerca aveva coinvolto un numero limitato di persone.