Il monastero di Bose ha fatto sapere che Enzo Bianchi ha accettato di lasciare la comunità
Il monastero di Bose, in provincia di Biella, ha fatto sapere che il suo fondatore Enzo Bianchi ha accettato di lasciare la comunità dopo che due settimane fa il Vaticano aveva ordinato il suo allontanamento dopo un’ispezione di un mese nel monastero. Bianchi ha 77 anni ed è uno dei più noti teologi e divulgatori cattolici in Italia. Assieme a lui il Vaticano aveva deciso di allontanare altri tre membri della comunità: anche loro hanno accettato la decisione del Vaticano.
Il Monastero ha comunicato che «a partire dai prossimi giorni, dunque, per il tempo indicato nelle disposizioni, essi vivranno come fratelli e sorelle della Comunità in luoghi distinti da Bose e dalle sue Fraternità». Dal comunicato sembra emergere che Bianchi e gli altri membri allontanati non saranno espulsi dalla comunità, e che la disposizione abbia una scadenza temporale. Il documento con cui il Vaticano ha deciso di allontanare Bianchi non è stato condiviso con i giornali, e i suoi contenuti sono stati diffusi in parte soltanto dalla comunità di Bose.
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Nei giorni successivi alla notizia del suo allontanamento, Bianchi aveva diffuso un comunicato ai giornali in cui chiedeva al Vaticano un «cammino di riconciliazione» fra i membri allontanati e la comunità del monastero. Non è chiaro se la sua proposta sia stata accolta.