Cosa ha deciso Trump su Hong Kong
In risposta alle nuove leggi approvate dalla Cina ha deciso di cancellare i trattati che rendevano più facili commercio e viaggi con la regione
Trump ha detto che sospenderà il trattamento speciale riservato dagli Stati Uniti a Hong Kong in risposta all’approvazione della nuova legge che darà alla Cina maggiore controllo su Hong Kong, finora una regione amministrativa speciale a cui il governo cinese aveva garantito maggiori libertà economiche, politiche e sociali.
Lo status di semi-autonomia di cui Hong Kong ha goduto finora rispetto alla Cina fa sì che anche le norme che regolano i rapporti con gli Stati Uniti siano diverse e più morbide. Il trattamento speciale di Hong Kong da parte degli Stati Uniti risale al periodo in cui la regione era una colonia britannica; concretamente, tra le altre cose, si traduce in regole che permettono una maggiore facilità di scambi commerciali rispetto al resto della Cina, visti più facili per i viaggi e speciali accordi per l’estradizione.
In base ai trattati speciali con gli Stati Uniti, per esempio, le merci provenienti da Hong Kong non sono state soggette ai dazi imposti negli ultimi anni sulle merci cinesi. Gli effetti del trattamento speciale, però, riguardano tutta l’economia di Hong Kong e il suo status di centro finanziario tra i più importanti al mondo.
– Leggi anche: Hong Kong sta per cambiare per sempre
I rapporti tra la Cina e Hong Kong sono cambiati molto negli ultimi anni, con la Cina che ha cercato di aumentare il suo controllo sulla regione. Le grandi manifestazioni dell’ultimo anno, che chiedevano maggiore democrazia e il rispetto dell’autonomia garantita dallo statuto di Hong Kong, sono nate in risposta a questo tentativo.
La nuova legge che regola i rapporti tra governo cinese e Hong Kong è stata approvata dall’Assemblea Nazionale del popolo cinese, massima autorità legislativa della Repubblica popolare, e ora dovrà essere votata dal Comitato permanente del Partito comunista. I suoi contenuti dettagliati non sono ancora noti, ma avranno lo scopo di «bloccare le attività terroristiche» a Hong Kong, di vietare gli atti di «sedizione, sovversione e secessione» e le «interferenze straniere negli affari locali». Serviranno a reprimere, dunque, qualsiasi atto che possa essere considerato come minaccia alla sicurezza nazionale. I gruppi di attivisti potrebbero essere duramente colpiti, i tribunali potrebbero stabilire lunghe pene detentive per le violazioni e «le temute agenzie di sicurezza cinesi potrebbero operare apertamente in città», ha scritto il New York Times.
Mercoledì, il segretario di Stato degli Stati Uniti Mike Pompeo aveva detto che, considerati gli ultimi sviluppi, «Hong Kong non è più autonoma dalla Cina», alludendo a un possibile cambiamento nei rapporti con gli Stati Uniti. Venerdì, Trump ha detto che le nuove leggi «aumentano la presenza dell’apparato di sicurezza cinese in quello che era un bastione delle libertà» e che è stata di fatto cancellato il principio “uno stato due sistemi” che aveva regolato i rapporti tra la Cina e Hong Kong dopo la fine del governo britannico.