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  • Sabato 30 maggio 2020

Il quarto giorno di proteste per la morte di George Floyd

Le manifestazioni si sono allargate a decine di città negli Stati Uniti, anche dopo la notizia dell’arresto dell’agente di polizia accusato del suo omicidio

Un'auto incendiata durante una manifestazione ad Atlanta (Elijah Nouvelage/Getty Images)
Un'auto incendiata durante una manifestazione ad Atlanta (Elijah Nouvelage/Getty Images)

Migliaia di persone in tutti gli Stati Uniti, tra venerdì e sabato, hanno partecipato a decine di proteste per la morte di George Floyd, un uomo afroamericano morto a Minneapolis il 25 maggio mentre veniva arrestato con violenza e dopo che un agente gli aveva premuto a lungo il collo con il ginocchio.

Le proteste più violente sono state proprio a Minneapolis, in Minnesota, dove i manifestanti hanno violato il coprifuoco imposto dalle autorità, si sono scontrati con la polizia e hanno incendiato e vandalizzato diversi edifici. A Los Angeles i manifestanti hanno bloccato a lungo un’autostrada; a New York ci sono state grosse proteste e scontri nel quartiere di Brooklyn; ad Atlanta, in Georgia, centinaia di persone hanno protestato davanti alla sede di CNN, lanciando pietre contro la facciata. Ci sono state manifestazioni e scontri anche a Dallas, in Texas; a Detroit, in Michigan, dove un 19enne è morto dopo che qualcuno gli aveva sparato da un’auto; a Washington; a Portland (Oregon); a Boston (Massachusetts) e a Las Vegas (Nevada), solo per citare le città più note.

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In molte città le manifestazioni sono cominciate in modo pacifico e in larga parte lo sono sempre rimaste, ma la violenza e gli scontri sono aumentati durante il pomeriggio di venerdì. Le cose non sono migliorate dopo la notizia dell’arresto di Derek Chauvin, l’agente di polizia accusato di aver ucciso Floyd, che venerdì è stato formalmente accusato di omicidio.

In Minnesota, dopo che giovedì notte a Minneapolis i manifestanti avevano incendiato una stazione di polizia, il governatore Tim Walz (un Democratico), aveva chiesto l’intervento della Guardia Nazionale – la principale forza militare di riservisti americana – per aiutare la polizia. Walz ha riconosciuto che la polizia di Minneapolis aveva perso la fiducia della cittadinanza e aveva chiesto che la Guardia Nazionale venisse trattata come una forza di pace. Dopo un’altra giornata di manifestazioni e scontri, venerdì il Pentagono ha ordinato alla polizia militare di prepararsi per un possibile intervento in Minnesota.

Durante una conferenza stampa dopo l’arresto di Chauvin, venerdì, il procuratore di Minneapolis, Mike Freeman, ha detto che Chauvin era stato accusato di omicidio di terzo grado e omicidio involontario. «Si può procedere a un’incriminazione solo quando si hanno prove sufficienti per sostenere le accuse oltre ogni ragionevole dubbio. Ora le abbiamo», ha detto Freeman spiegando che oltre al video dell’arresto di Floyd la procura aveva preso in considerazione diversi altri elementi di prova. Nell’ordinamento del Minnesota, l’omicidio di terzo grado definisce la situazione in cui, senza intenzione di uccidere, si provoca la morte di un’altra persona compiendo un’azione crudele e molto pericolosa per gli altri, mostrando di non avere riguardo per la vita umana.

Venerdì sono stati diffusi anche i risultati preliminari dell’autopsia su Floyd, secondo cui la sua morte non sarebbe stata causata da soffocamento (e non sarebbe attribuibile quindi in modo univoco alla pressione sul collo esercitata da Chauvin). Secondo l’autopsia, alla morte di Floyd avrebbero contribuito l’intervento di Chauvin, un possibile stato di intossicazione di Floyd e patologie pregresse. Il procuratore Freeman ha inoltre detto che secondo la ricostruzione dell’arresto, Floyd aveva cominciato a lamentarsi della difficoltà di respirare prima che fosse bloccato a terra da Chauvin con una gamba sul collo.

Questo non vuol dire che le accuse decise dalla procura saranno meno facili da dimostrare, ha spiegato al New York Times Richard Frase, un professore di legge dell’università del Minnesota. I video dell’arresto di Floyd sembrano mostrare in modo molto chiaro che l’uso della violenza fatto da Chauvin sia stato esagerato e gli otto minuti in cui ha premuto il ginocchio sul collo di Floyd sono un tempo estremamente lungo e durante il quale in più occasioni avrebbe potuto fermarsi. Il fatto che Chauvin non sia stato accusato di omicidio di primo o secondo grado come chiesto dalla famiglia di Floyd, ha detto Frase, è invece comprensibile: accuse di omicidio volontario avrebbero reso necessario dimostrare che Chauvin voleva uccidere Floyd, rendendo una condanna molto più complicata da raggiungere.