Un anno diverso anche per il Post
La parola giusta non è neanche grazie
Poche righe per ringraziare e per una raccomandazione. Un anno fa il Post introdusse il servizio di abbonamenti che ha permesso e permette a tanti lettori di concretizzare il loro desiderio di partecipare ulteriormente al progetto di informazione del Post, e che ha permesso e permette al Post di consolidare il suo percorso verso la sostenibilità del suo lavoro (che è un lavoro, anche se è un piacere: è fatto da persone, ha i costi di un’azienda, affitti, bollette, contratti e stipendi e buoni pasto, e ha ambizioni di crescere e migliorare).
Un progetto di informazione di qualità (accurato, responsabile, spiegato bene: le cose che lettori e abbonati conoscono del Post e cercano nel Post) interessava a molte persone, questo lo sapevamo. Abbiamo scoperto anche molte persone disposte a prendersi la responsabilità e la spesa di sostenerlo. I risultati sono preziosissimi per il Post (che grazie agli abbonamenti può oggi compensare e superare le perdite generate dai ricavi mancati legati alla crisi da coronavirus), ma preziosi anche per dare un esempio a un sistema editoriale che ha bisogno di esempi promettenti: non tanto di come fare informazione – ognuno fa il giornale che ritiene migliore – ma di come costruire un rapporto coi lettori diverso e oggi indispensabile, come dicono gli esperti sui temi dell’informazione in tutto il mondo. Abbonati e lettori del Post stanno partecipando a un progetto per cambiare le cose molto meno laterale e settoriale di quanto possa sembrare. La ricostruzione di una buona informazione che diventi capace di prevalere, di questi tempi, è la ricostruzione di molto altro. Come si è visto molto in queste ultime settimane.
Quindi grazie, ma poi grazie non è la parola giusta: ci siamo dentro tutti ugualmente. La parola giusta è bravi, tutti. La raccomandazione, finale, è di continuare. Abbonatevi al Post, chi non lo ha fatto, o iniziate a pensarci e fatelo quando vorrete e potrete. Il Post resta aperto e gratis per tutti. Gli abbonati restino. Sono indispensabili, e a volte si perdono per una dimenticanza o una carta di credito scaduta. Noi ci siamo, a sistemare tutto, ma è una parte di impegno e risorse che viene sottratta ad altro. Stiamo lavorando da un anno a fare funzionare bene anche questa nuova parte del progetto, e anche in questo caso con la collaborazione di tutti. Buon compleanno, la parola giusta è quella che ci siamo detti, una volta basta. Ci siamo capiti.
(per abbonarsi al Post)
(e per riattivare un abbonamento scaduto)