Le notizie di venerdì sul coronavirus in Italia
I casi accertati sono 516 in più di ieri e i morti sono 87. I ricoverati in terapia intensiva scendono a 475
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 516 nuovi casi di contagio da coronavirus, secondo i dati diffusi venerdì dalla Protezione Civile, e 87 morti. In totale, quindi, il bilancio ufficiale dall’inizio dell’epidemia è di 232.248 casi accertati e 33.229 morti. Le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva sono 475, 14 in meno rispetto a ieri. I tamponi totali processati a oggi sono 3.755.279, 72.135 più di ieri. I nuovi pazienti “guariti o dimessi” sono 2.240, per un totale di 152.844.
In Lombardia sono stati registrati 354 nuovi casi di contagio (quasi il 69% di quelli totali in Italia). Il bilancio lombardo continua a essere di gran lunga il peggiore d’Italia e ammonta complessivamente a 88.537 casi di contagio e 16.012 morti. Nella provincia di Milano i nuovi casi di contagio accertati oggi sono stati 74 (ieri 76), di cui 32 a Milano (ieri 38).
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I DATI del #29maggio in #Lombardia
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— Regione Lombardia (@RegLombardia) May 29, 2020
Leggendo i dati comunicati ogni giorno dalla Protezione Civile bisogna usare alcune cautele: in primo luogo per la distinzione tra il numero delle persone attualmente positive e quello complessivo dei contagiati, che può creare un po’ di confusione; e in secondo luogo perché sappiamo ormai che i contagiati e i morti sono molti di più di quelli rilevati dai dati. Inoltre c’è un problema su cosa intenda la Protezione Civile quando parla di “guariti”: si è scoperto infatti che questo dato comprende anche le persone dimesse dagli ospedali, ma che potrebbero essere ancora malate, mentre non comprende tutti quelli che sono guariti dopo essere stati malati, ma che non avendo fatto il tampone non sono mai entrati nei numeri ufficiali dei malati.
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Le altre notizie di oggi
Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, intervenendo in audizione in Commissione Bilancio alla Camera, ha dichiarato che «per gli scenari che possiamo immaginare, in autunno, una patologia come il coronavirus si presenta come una patologia che si può maggiormente diffondere e si può confondere con altre sintomatologie di tipo respiratorio».
Brusaferro ha spiegato che «tanto più ci si avvicina alla stagione dove questo tipo di infezioni si verificano tanto più si può andare incontro a una maggiore probabilità di diffusione e l’ipotesi di una seconda ondata è collegata a questo, che, dal punto di vista tecnico-scientifico è un dato obiettivo che conosciamo».
«In autunno – ha continuato Brusaferro – in particolare da ottobre in poi, è la stagione in cui tradizionalmente si diffondono le infezioni respiratorie» perché le persone trascorrendo «meno ore di sole e attività all’aperto e restando in ambienti confinati comportano che la circolazione del virus aumenti».
Per quanto riguarda la situazione delle regioni, oggi, nella sua consueta conferenza stampa, il presidente del Veneto Luca Zaia ha annunciato una nuova ordinanza regionale che prevede che dal primo al 15 giugno venga sospeso l’obbligo di indossare la mascherina protettiva in strada, mentre sarà ancora necessario indossarla «nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, e all’esterno solo nelle occasioni in cui non sia possibile garantire continuamente la distanza di sicurezza tra i non conviventi».
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— Luca Zaia (@zaiapresidente) May 29, 2020
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Il presidente della Toscana Enrico Rossi è intervenuto nel dibattito sulle possibili aperture interregionali del 3 giugno, e al contrario di alcuni suoi omologhi come il presidente della Sardegna Solinas che ha chiesto sia previsto un “passaporto sanitario”, parlando oggi a Radio 1 ha detto di auspicare che le regioni del Nord non vengano discriminate. Rossi ha però aggiunto che «c’è un caso Lombardia, direi senz’altro sì, lo dicono i dati», specificando che questo «non significa mettere all’indice qualcuno in maniera particolare. Se ci sono situazioni di regioni dove ancora il livello di contagio è più alto, tenerne conto non è sbagliato».
Sempre per quanto riguarda la situazione delle regioni, oggi in Abruzzo per la prima volta dall’inizio dell’emergenza non sono stati confermati nuovi casi di contagio da coronavirus a fronte di 1.603 test eseguiti nelle ultime ore. Il totale dei positivi rimane quindi stabile a 3.237, di cui 246 nella provincia del capoluogo L’Aquila, 1.517 in quella di Pescara, 654 in quella di Teramo e 820 in quella di Chieti.. Con due decessi nelle ultime 24 ore, il totale dei morti sale invece a 404.
Intanto oggi l’ISTAT, l’Istituto nazionale di statistica, ha rivisto al ribasso le stime del PIL italiano nel primo trimestre del 2020 diffuse a fine aprile. Il prodotto interno lordo è sceso del 5,3 per cento nei confronti dell’ultimo trimestre del 2019 e del 5,4 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si tratta di flessioni del PIL che non si registravano dal primo trimestre del 1995, cioè da quando sono iniziate le rilevazioni storiche con cui è possibile effettuare un confronto.
Nelle sue stime preliminari, in cui si faceva direttamente riferimento all’emergenza sanitaria per l’epidemia da coronavirus, l’ISTAT aveva previsto il calo del 4,7 per cento rispetto al trimestre precedente e del 4,8 per cento nel raffronto annuo.
Nel I trimestre 2020 Pil -5,3% rispetto al trimestre precedente e -5,4% nei confronti del primo trimestre del 2019. Nella stima preliminare la flessione congiunturale era stata del 4,7% mentre quella tendenziale del 4,8% #istat https://t.co/y4BrppzjU5 pic.twitter.com/w7NO8KXjtE
— Istat (@istat_it) May 29, 2020
Il governo greco ha annunciato oggi che dal 15 giugno sarà possibile visitare il paese per le persone provenienti da 29 paesi, ma non dall’Italia. Il ministro del Turismo greco Harry Theoharis ha chiarito che il divieto riguarda solo la nazione di provenienza degli aerei e non la nazionalità dei turisti, che potranno arrivare in Grecia con voli diretti per Atene e per Salonicco.
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