Le notizie di giovedì sul coronavirus in Italia
I casi accertati sono 593 in più di ieri e i morti sono 70. I ricoverati in terapia intensiva scendono a 489
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 593 nuovi casi di contagio da coronavirus, secondo i dati diffusi giovedì dalla Protezione Civile, e 70 morti. In totale, quindi, il bilancio ufficiale dall’inizio dell’epidemia è di 231.732 casi accertati e 33.142 morti. Le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva sono 489, 16 in meno rispetto a ieri. I tamponi totali processati a oggi sono 3.683.144, 75.893 più di ieri (il numero più alto dall’inizio dell’epidemia). I nuovi pazienti “guariti o dimessi” sono 3.503, per un totale di 150.604.
In Lombardia sono stati registrati 382 nuovi casi di contagio (il 64% di quelli nazionali). Il bilancio lombardo continua a essere di gran lunga il peggiore d’Italia e ammonta complessivamente a 88.183 casi di contagio e 15.974 morti. Nella provincia di Milano i nuovi casi di contagio accertati oggi sono stati 76 (ieri 68), di cui 39 a Milano (ieri 42), ma la città con più casi oggi è Brescia, 90. Sono tredici oggi le regioni con meno di 10 casi, tra cui quattro con nessuno.
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I DATI del #28maggio in #Lombardia
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— Regione Lombardia (@RegLombardia) May 28, 2020
Leggendo i dati comunicati ogni giorno dalla Protezione Civile bisogna usare alcune cautele: in primo luogo per la distinzione tra il numero delle persone attualmente positive e quello complessivo dei contagiati, che può creare un po’ di confusione; e in secondo luogo perché sappiamo ormai che i contagiati e i morti sono molti di più di quelli rilevati dai dati. Inoltre c’è un problema su cosa intenda la Protezione Civile quando parla di “guariti”: si è scoperto infatti che questo dato comprende anche le persone dimesse dagli ospedali, ma che potrebbero essere ancora malate, mentre non comprende tutti quelli che sono guariti dopo essere stati malati, ma che non avendo fatto il tampone non sono mai entrati nei numeri ufficiali dei malati.
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Le altre notizie di oggi
Oggi la fondazione Fondazione Gimbe, organizzazione indipendente che si occupa di studi e formazione in ambito sanitario, ha diffuso un’analisi secondo cui Lombardia, Piemonte e Liguria non sarebbero pronte alle riaperture dei confini regionali, previste per il 3 giugno, dal punto di vista della situazione epidemologica. Inoltre il presidente della fondazione, Nino Cartabellotta, durante un’intervista a Radio 24, ha dichiarato che in Lombardia «si combinano anche magheggi sui numeri».
Secondo Cartabellotta la Lombardia e altre regioni altererebbero i numeri reali dei contagi per paura di nuove restrizioni, spiegando che «in Lombardia si sono verificate troppe stranezze negli ultimi tre mesi: soggetti dimessi che venivano comunicati come guariti alla Protezione Civile e andavano ad alimentare il cosiddetto silos dei guariti, alternanza e ritardi nella comunicazione e trasmissione dei dati che sarebbe stata giustificata nella prima fase e molto meno ora. Come se ci fosse la necessità – ha detto ancora Cartabellotta – di mantenere sotto un certo livello il numero dei casi diagnosticati».
La regione Lombardia dopo aver definito in una nota le affermazioni di Cartabellotta «gravissime, offensive e soprattutto non corrispondenti al vero», ha deciso, attraverso il proprio ufficio legale, di presentare una querela contro la fondazione e il suo presidente.
Secondo la regione, si legge ancora nella nota diffusa prima dell’annuncio della querela, «in Lombardia i dati sono pubblicati in modo trasparente. Nessuno, a partire dall’ISS, ha mai messo in dubbio la qualità del nostro lavoro. È inaccettabile ascoltare simili affermazioni che ci auguriamo siano rettificate da chi le ha pronunciate».
Intanto da domani nella regione Lazio, in base a un’ordinanza firmata oggi dal presidente Nicola Zingaretti, potranno riaprire gli stabilimenti termali, i centri per il benessere fisico e le attività delle guide turistiche. Dal 3 giugno invece apriranno scuole di musica, di danza, di pittura, di fotografia, di teatro, di lingue straniere oltre alle attività di formazione professionale e centri ricreativi e culturali.
Oggi, inoltre, Air France ha annunciato che dal primo giugno riprenderanno gradualmente i voli di collegamento con le principali città italiane, cioè Roma, Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Napoli e Bari. Saranno 78 entro la fine del mese di giugno i voli settimanali di Air France e KLM in Italia.
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