Per la prima volta Twitter ha segnalato un tweet di Trump come fuorviante
A un tweet che conteneva cose palesemente false sul voto postale è stata aggiunta una etichetta blu che rimanda a un articolo di CNN
Ieri Twitter ha segnalato un tweet del presidente statunitense Donald Trump come fuorviante. È la prima volta che il social network prende un provvedimento del genere, dopo che per anni esperti e osservatori hanno criticato il fatto che non avesse un protocollo per occuparsi delle notizie false o fuorvianti pubblicate da personaggi con milioni di follower (esattamente come Trump, che ne twitta diverse ogni giorno).
La decisione di Twitter sta provocando estese discussioni su un tema delicato come la parziale limitazione della libertà di parola e opinione del leader politico più importante del paese. Trump ha già accusato Twitter di volere «interferire» con la campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 2020.
Il tweet di Trump riguardava il voto via posta, di cui si sta molto discutendo negli Stati Uniti per via della pandemia da coronavirus. Trump sostiene con sicurezza che il voto postale sarebbe «falsato» perché un sacco di schede finirebbero per essere rubate, e che il governatore della California (un Democratico) sta inviando «milioni» di schede, anche a chi non dovrebbe riceverla, e condizionerà gli elettori nello spiegare loro come votare.
In fondo ai due tweet che contengono il testo, Twitter ha inserito una frase in blu – «leggi come stanno le cose sul voto postale» – preceduta da un punto esclamativo: due elementi che segnalano chiaramente il contenuto come fuorviante. Il testo rimanda a un articolo di CNN che spiega le molte imprecisioni e forzature del tweet di Trump.
Un portavoce di Twitter ha spiegato al New York Times che i tweet di Trump sul voto postale «contengono informazioni potenzialmente fuorvianti sulle modalità di voto e sono state etichettate per fornire ulteriore contesto».
Un provvedimento del genere era stato chiesto da anni a Twitter da diversi osservatori. La fama di Trump come uomo di spettacolo e politico è dovuta anche alle grandi attenzioni che hanno ottenuto i suoi tweet, che nella maggior parte dei casi contengono frasi sensazionalistiche, insulti, notizie false, insinuazioni senza fondamento e istigazioni alla violenza, che ogni giorno vengono lette da milioni di persone (al momento Trump ha 80,3 milioni di followers su Twitter, ma i suoi tweet vengono ripresi dai giornali, letti durante i notiziari televisivi, tradotti in altri paesi, e così via).
Twitter non ha una funzione per segnalare le notizie false, e in passato si è sempre rifiutata di segnalare come inappropriati i tweet di Trump sostenendo che a prescindere dal contenuto fossero elementi di interesse pubblico, e che censurare il presidente degli Stati Uniti avrebbe reso ancora più polarizzato il dibattito pubblico americano. Nel 2018 aveva anche aggiornato le sue regole contro i contenuti violenti o minacciosi creando una esenzione per gli account governativi.
Negli ultimi mesi però il suo approccio sembra essere cambiato: a marzo aveva introdotto l’etichetta che segnala contenuti fuorvianti, e a metà maggio aveva annunciato di volerla usare più spesso.
Trump è un mentitore seriale – il Washington Post ha calcolato che durante il suo mandato abbia detto più di 18mila cose false – e negli anni aveva sfruttato la libertà concessa da Twitter per diffondere notizie false e teorie del complotto senza mai essere contraddetto pubblicamente, come del resto molti altri politici in giro per il mondo.
Negli ultimi giorni il suo comportamento era ulteriormente peggiorato: oltre alle cose false scritte sul voto postale, Trump ha retwittato un insulto spregiativo a una politica afroamericana, spinto una teoria del complotto che accusa di omicidio un popolare conduttore tv, e difeso la sua gestione dell’epidemia con dati e informazioni palesemente falsi.
Non è chiaro se l’etichetta applicata da Twitter servirà a limitare la diffusione di informazioni false: da tempo alcuni studi segnalano la scarsa efficacia di misure del genere. Per il momento, inoltre, le regole di Twitter non prevedono la cancellazione dei tweet o la sospensione degli account responsabili, un’altra delle richieste che diversi critici chiedono da tempo.