Le notizie di mercoledì sul coronavirus in Italia
I casi accertati sono 584 in più di ieri e i morti sono 117. I ricoverati in terapia intensiva scendono a 505
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 584 nuovi casi di contagio da coronavirus, secondo i dati diffusi mercoledì dalla Protezione Civile, e 117 morti. In totale, quindi, il bilancio ufficiale dall’inizio dell’epidemia è di 231.139 casi accertati e 33.072 morti. Le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva sono 505, 16 in meno rispetto a ieri. I tamponi totali processati a oggi sono 3.607.251, 67.324 più di ieri. I nuovi pazienti “guariti o dimessi” sono 2.443, per un totale di 147.101.
In Lombardia sono stati registrati 384 nuovi casi di contagio (ieri ne erano stati rilevati 159, meno della metà). La regione Lombardia specifica che dei 384 nuovi casi
«168 riguardano tamponi effettuati a seguito di test sierologici fatti su iniziativa dei singoli cittadini processati dall’ATS di Bergamo negli ultimi 7 giorni». Il bilancio lombardo continua a essere di gran lunga il peggiore d’Italia e ammonta complessivamente a 87.801 casi di contagio e 15.954 morti. Anche nella provincia di Milano tornano a salire i nuovi casi di contagio accertati che oggi sono stati 68 (ieri 38), di cui 42 a Milano (ieri 14).
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I DATI del #27maggio in #Lombardia
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— Regione Lombardia (@RegLombardia) May 27, 2020
Leggendo i dati comunicati ogni giorno dalla Protezione Civile bisogna usare alcune cautele: in primo luogo per la distinzione tra il numero delle persone attualmente positive e quello complessivo dei contagiati, che può creare un po’ di confusione; e in secondo luogo perché sappiamo ormai che i contagiati e i morti sono molti di più di quelli rilevati dai dati. Inoltre c’è un problema su cosa intenda la Protezione Civile quando parla di “guariti”: si è scoperto infatti che questo dato comprende anche le persone dimesse dagli ospedali, ma che potrebbero essere ancora malate, mentre non comprende tutti quelli che sono guariti dopo essere stati malati, ma che non avendo fatto il tampone non sono mai entrati nei numeri ufficiali dei malati.
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Le altre notizie di oggi
Oggi la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha presentato al Parlamento Europeo la proposta della Commissione sul Fondo per la ripresa, il principale strumento europeo per sostenere la ripresa economica dopo il picco della pandemia da coronavirus, che è stato chiamato Next Generation EU.
La proposta della Commissione si basa sul compromesso raggiunto da Francia e Germania la scorsa settimana, che prevedeva un fondo da 500 miliardi di euro da raccogliere sui mercati finanziari per distribuire sussidi garantiti dal bilancio dell’Unione Europea. La Commissione ha precisato come intende incanalare questi fondi, e aggiunto alla somma alcuni prestiti a tasso agevolato: in totale l’intero pacchetto proposto è di circa 750 miliardi. La Commissione ha anche proposto un piano per il bilancio pluriennale dell’Unione Europea valido fra il 2021 e il 2028, che sarà negoziato nei prossimi mesi.
L’Italia, stando ad alcuni documenti della Commissione letti dai giornalisti, dovrebbe ricevere dal Fondo 172,7 miliardi di euro, la quota più alta destinata a un singolo Paese: 81,8 miliardi di euro in sussidi e 90,93 miliardi sotto forma di prestiti a tasso agevolato.
Nella sua giornaliera diretta Facebook, in cui fa il punto della situazione sull’epidemia da coronavirus nel capoluogo lombardo, il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha criticato quelle regioni (tra cui Sicilia e Sardegna) che, in vista della riapertura degli spostamenti fissata per il prossimo 3 giugno, stanno ipotizzando di mettere limitazioni all’afflusso di turisti provenienti dalla Lombardia, a causa dell’elevato numero di persone contagiate dal coronavirus presenti in regione.
Sala ha detto che alcuni presidenti di regione, di cui non ha voluto fare il nome, stanno pensando «a una patente di immunità o qualcosa del genere», ed è a loro che si è rivolto: «Qui parlo da cittadino, prima ancora che da primo cittadino: quando deciderò dove andare per un weekend o per una vacanza, me ne ricorderò». Sala ha invece nominato esplicitamente il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, che «dice che accoglierà a braccia aperte i milanesi».
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Oltre ai presidenti delle regioni di Sicilia e Sardegna anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris chiede che vengano posti dei limiti per le aperture interregionali previste dal 3 giugno. Secondo De Magistris in questo momento «non ci sono le condizioni per consentire liberamente uno spostamento dalla Lombardia e dal Piemonte verso le altre regioni a meno che non si garantisca la previa acquisizione del tampone negativo che sarebbe la soluzione ottimale perché pure non consentire alle persone di viaggiare dopo tanto tempo è una limitazione forte».
Il commissario per l’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, intervenendo in audizione in commissione Affari sociali alla Camera, ha dichiarato che l’Italia diventerà autosufficiente per quanto riguarda le mascherine chirurgiche. «Entro fine settembre sul mercato ci saranno solo mascherine chirurgiche italiane», ha spiegato Arcuri. Secondo il commissario già dal mese di giugno in Italia si potranno produrre 1 milione di mascherine al giorno attraverso le 51 macchine per la produzione acquistate dallo Stato.
Per quanto riguarda i problemi legati alla scarsa disponibilità di reagenti per i tamponi, Arcuri ha detto che non ne vengono fatti quanti sarebbero necessari «perché siamo uno Stato sostanzialmente federalista nella sanità e le Regioni hanno comportamenti molto diversi nei test; inoltre i reagenti per estrazione sono carenti in tutto il mondo; infine in Italia esistono 211 laboratori accreditati per i tamponi, che sovente usano combinazioni di reagenti di amplificazione e di estrazione differenti, quindi bisogna acquisire un numero ampio di prodotti»
Intanto l’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha sospeso la sperimentazione dell’idrossiclorochina sui pazienti malati di COVID-19. L’ente competente per l’attività regolatoria dei farmaci in Italia informa che ha revocato «l’autorizzazione all’utilizzo di idrossiclorochina per il trattamento dell’infezione da SARS-CoV-2, al di fuori degli studi clinici, sia in ambito ospedaliero che domiciliare».
La decisione della sospensione da parte dell’agenzia italiana arriva dopo quella dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, di sospendere i test sull’efficacia contro il coronavirus dell’idrossiclorochina. L’OMS ha motivato la sua scelta facendo riferimento a uno studio della rivista scientifica Lancet secondo cui l’idrossiclorochina, oltre ad essere inefficace per il trattamento del coronavirus, potrebbe risultare dannosa per chi è affetto da cardiopatie.
Ieri il presidente della Regione Alberto Cirio e il prefetto di Torino Claudio Palomba si erano incontrati per discutere la possibilità di imporre delle mascherine nei giorni del “ponte” dei primi di giugno in cui si potrebbero intensificare gli assembramenti.
Cirio aveva spiegato che l’attuale ordinanza «prevede già l’obbligo della mascherina all’aperto dove non si può garantire la distanza di sicurezza, purtroppo quello che abbiamo visto nel nostro monitoraggio istituzionale è che la gente tende a non metterla nonostante ci siano luoghi di potenziale assembramento». Cirio ora però sta preparando una nuova ordinanza che prevede l’obbligo di indossare sempre la mascherina quando si esce dalla propria abitazione: l’obbligo varrà solo nei centri abitati e solo fino al 2 giugno.
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