Il video che mette in difficoltà Bolsonaro
È stato diffuso dalla Corte Suprema brasiliana e sembra mostrare il tentativo del presidente di interferire con le azioni della polizia federale
La Corte Suprema brasiliana ha pubblicato sul suo sito un video in cui il presidente Jair Bolsonaro si lamenta durante un Consiglio dei ministri di non essere riuscito a sostituire alcuni funzionari della polizia federale per ottenere informazioni e per proteggere la sua famiglia. Il video è stato girato il 22 aprile e dura due ore; dopo che è stato pubblicato, il sito della Corte è andato offline per il numero eccessivo di visitatori.
Tra le altre cose, Jair Bolsonaro dice: «ho già provato a cambiare la nostra sicurezza a Rio de Janeiro e non ci sono riuscito», e aggiunge, «Non aspetterò che la mia famiglia e i miei amici vengano fottuti perché non riesco a sostituire qualcuno alla fine della lista. Se non si può cambiare lui, si cambia il suo capo, se non si può cambiare il suo capo, si cambia il ministro. Punto. Qui non si scherza».
Secondo l’accusa, la prima persona a cui si riferisce Bolsonaro era il capo della polizia federale. Il video testimonierebbe quindi un grave tentativo di interferenza politica da parte del presidente. In un altro momento del video, Bolsonaro si lamenta della difficoltà a ottenere informazioni dalla polizia e da altre agenzie: «non si può lavorare così, è difficile. È per questo che mi metto in mezzo».
Bolsonaro si è difeso su Facebook dicendo che stava parlando del capo della sua guardia di sicurezza, sostenendo che non «c’erano indicazioni di interferenza nella polizia federale».
Il video è venuto fuori durante l’inchiesta autorizzata dalla Corte Suprema che sta provando ad accertare se Bolsonaro abbia interferito con la polizia spinto da ragioni politiche. Il caso era iniziato dopo le dimissioni, avvenute il 24 aprile, del ministro della Giustizia, Sérgio Moro, il ministro più popolare del governo Bolsonaro. Moro aveva accusato Bolsonaro di avergli chiesto di sostituire il capo della polizia federale con qualcuno di più fedele, che gli consentisse maggiore accesso alle attività e alle indagini riservate della magistratura. Moro si era dimesso dopo che Bolsonaro aveva licenziato il capo della polizia senza consultarlo; Bolsonaro aveva detto che non aveva niente contro di lui e che lo aveva promosso. Al termine delle indagini, il procuratore generale brasiliano dovrà decidere se incriminare o meno Bolsonaro.
In Brasile le dimissioni di Moro, l’ex giudice dello scandalo Petrobras che incarcerò l’ex presidente brasiliano Lula da Silva, sono da tempo al centro di grandi dibattiti e discussioni. Diversi giornali brasiliani sospettano che Bolsonaro abbia licenziato Mauricio Valeixo, l’ex capo della polizia, per ostacolare le indagini in corso su due suoi figli: Carlos, consigliere comunale a Rio de Janeiro, che è coinvolto nella creazione di quella che il País ha definito «la fabbrica di notizie false», cioè il gruppo di esperti di social media incaricato di diffondere notizie false o imbarazzanti nei confronti degli avversari politici di Bolsonaro, anche attraverso l’uso di bot; e Flavio, senatore, che sarebbe invece sotto indagine per corruzione e legami con la mafia di Rio de Janeiro.
La home page di O Globo, il principale quotidiano brasiliano, tutta sul video di Bolsonaro