Il futuro delle app di incontri
Negli ultimi mesi le iscrizioni e il tempo di utilizzo sono aumentati, e i primi appuntamenti si sono spostati online
Una delle prime novità che i frequentatori di app di incontri hanno notato, quando in molti paesi del mondo sono state imposte le restrizioni per limitare la diffusione del coronavirus, sono state le notifiche: alcune invitavano a sospendere temporaneamente gli incontri di persona, altre a lavarsi spesso le mani e rispettare le distanze di sicurezza durante gli appuntamenti. Hinge, una app di incontri per chi è in cerca di relazioni lunghe, ha introdotto un messaggio che diceva: «Lava le mani prima di rubare le patatine alla persona con cui hai appuntamento. Va bene condividere le patatine, ma non i germi».
Da quando è iniziata l’emergenza sanitaria, le app di incontri sono meno usate per il loro scopo principale – conoscere persone nuove da incontrare dal vivo – ma hanno registrato incrementi nel numero di messaggi e nel tempo di utilizzo. Il 29 marzo Tinder, la più famosa app di incontri al mondo, ha raggiunto un record storico con 3 miliardi di swipe, l’azione su cui si basa il funzionamento della app e che consiste nel far scorrere il dito a destra per mostrare apprezzamento e a sinistra per passare oltre. Match, il gruppo che possiede Tinder, Hinge e OKCupid, ha fatto sapere che ad aprile lo scambio di messaggi sulle tre app è aumentato del 27 per cento rispetto all’ultima settimana di febbraio.
Ma la principale novità su cui molte app stanno investendo è l’introduzione di una funzione che permetta di fare videochiamate direttamente all’interno della piattaforma, e in generale la promozione di nuove iniziative sociali virtuali.
Nel mese di marzo Tinder, che guadagna soprattutto grazie ai circa 6 milioni di iscritti al servizio Premium, ha registrato un calo nel numero di download e nel fatturato: gli iscritti a Premium infatti sono molto diminuiti nei primi giorni di restrizioni, e hanno ricominciato a crescere solo recentemente negli stati in cui le restrizioni sono state attenuate. Anche Charlie Lester, esperta di appuntamenti per l’app di incontri The Inner Circle, ha raccontato che negli ultimi mesi il numero di match tra gli utenti è cresciuto del 15 per cento e il numero di messaggi del 10 per cento, mentre il numero delle persone disposte a pagare per il servizio è diminuito.
Tinder ha reso gratuita Passport, la funzione che permette di conoscere persone che vivono in città diverse dalla propria, e ha anticipato che la funzione per fare videochiamate sarà diffusa a giugno e sarà gratuita. Altre app hanno già fatto questo passo. Bumble, un’app per incontri pensata per essere il più accogliente possibile per le donne, ha introdotto la possibilità di fare videochiamate nell’estate del 2019: solo nell’ultima settimana di marzo l’utilizzo di questa funzione è cresciuto del 21 per cento rispetto alla media. A febbraio anche JWed, una app di incontri per chi cerca persone ebree, ha diffuso un aggiornamento per gli appuntamenti in video, un progetto a cui stavano già lavorando ma che è stato accelerato dalle preoccupazioni relative alla diffusione del coronavirus.
Fino a qualche mese fa era piuttosto impensabile chiamare o videochiamare una persona conosciuta su una app per incontri. La piattaforme venivano usate soprattutto per lo scambio di messaggi e l’organizzazione di appuntamenti dal vivo. Elie Seidman, amministratore delegato di Tinder, ha spiegato però che l’emergenza sanitaria ha solo accelerato un processo già in corso: secondo Seidman infatti gli utenti più giovani sono molto più a loro agio a usare strumenti come app e social network come luoghi dove conoscersi e frequentarsi. In questo senso Tinder sarà sempre meno un luogo di passaggio e sempre più un luogo dove stare, dove incontrare persone e partecipare a eventi virtuali.
Anche Happn, l’app francese nata nel 2014 che grazie alla geolocalizzazione permette agli utenti di ritrovare online persone che hanno incrociato dal vivo, ha annunciato un nuovo servizio di video incontri la cui uscita è prevista per maggio. E lo stesso è in programma anche per Muzmatch, la più importante app di incontri per persone di religione musulmana, che nei mesi di crisi sanitaria ha raggiunto nuovi record di accessi e messaggi, nonostante fosse il mese del Ramadan, un periodo durante il quale solitamente gli utenti sono meno attivi. «Considerato che circa un terzo dei nostri match avviene tra persone di paesi diversi, ci aspettavamo che le videochiamate diventassero una parte centrale della nostra piattaforma», ha detto il fondatore Shahzad Younas.
Hinge, che ha registrato il 30 per cento dei messaggi in più nel mese di marzo, ha diffuso un aggiornamento che permette agli utenti di incontrarsi in video e ha fatto sapere che il 90 per cento di quelli che l’hanno usato hanno detto che lo faranno di nuovo.
Relate è un’app di incontri svedese nata nel 2018 che durante i mesi della crisi sanitaria ha visto un aumento del 40 per cento degli utenti attivi. Negli ultimi mesi ha convertito gli eventi che organizzava per facilitare gli incontri tra gli utenti in feste virtuali su Zoom: mentre un dj suona da casa sua, i partecipanti vengono accoppiati dalla app sulla base dei propri “valori” e fanno tre incontri da 10 minuti l’uno. L’87 per cento degli utenti che ha partecipato ha detto che lo rifarà. Relate offre anche videoincontri di 15 minuti tra due persone direttamente sulla app.
La app Coffee Meets Bagel ha cominciato a ospitare incontri virtuali da 10/15 partecipanti alla volta con la moderazione di un rappresentante della app. Chi partecipa può scrivere al moderatore se è interessato a qualcuno degli altri partecipanti e quando l’interesse è reciproco le due persone vengono messe in contatto. Il fondatore dell’app britannica The Intro ha detto che hanno deciso di introdurre un limite di 30 minuti al primo video-appuntamento, considerato che «sei già a casa e non hai molte scuse per andartene». Her, app di incontri per donne lesbiche e persone queer, bisessuali e non binarie con 5 milioni e mezzo di utenti in tutto il mondo, organizza anche incontri su Zoom per tutta la community, proponendo attività come la visione di un film o una sessione di domande e risposte con un sessuologo.
Seidman ha spiegato che per conoscere veramente l’impatto della crisi su Tinder e sulle app di incontri in generale bisognerà aspettare diversi mesi e capire se gli appuntamenti si sposteranno massicciamente online grazie alle videochiamate, o se torneranno a essere soprattutto di persona. L’amministratore delegato di Hinge, Justin McLeod, ha detto che è fermamente convinto che le persone continueranno a usare le videochiamate anche quando potranno uscire di nuovo.