Il ciclone Amphan si sta avvicinando a India e Bangladesh
Milioni di persone sono state evacuate dalle zone che dovrebbero essere attraversate dalla tempesta, ma le misure di distanziamento per combattere il coronavirus ostacolano le operazioni
Il ciclone Amphan si sta avvicinando alle coste dell’India e del Bangladesh. Secondo il Dipartimento di meteorologia indiano il ciclone Amphan (la pronuncia è “um-pun”), con venti che potranno raggiungere i 200 chilometri all’ora, raggiungerà il Golfo del Bengala verso le 16 ora locale (le 12,30 in Italia) di oggi, 20 maggio, con conseguenze potenzialmente devastanti.
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SUCS AMPHAN about 95 km south-southeast of Digha (West Bengal) at 1230 IST of 20th May. To cross West Bengal-Bangladesh coasts between Digha (west Bengal) and Hatiya Islands (Bangladesh) close to Sunderbans. Landfall process to commence from today late afternoon (4pm onwards) pic.twitter.com/dbq9EOhSqm
— India Meteorological Department (@Indiametdept) May 20, 2020
Le autorità indiane e bengalesi stanno cercando di evacuare le migliaia di persone che vivono nella vasta zona dove è previsto il passaggio del ciclone, ma le operazioni di evacuazione sono ostacolate dalle misure di sicurezza, soprattutto quelle di distanziamento fisico, necessarie per contenere la diffusione del coronavirus. In entrambi i paesi infatti il numero dei contagi sta continuando a salire. Finora, comunque, sono stati comunque evacuati più di 2 milioni di persone in Bangladesh e 430mila in India.
📣#Bangladesh: Situation and Anticipatory Impact Analysis of 🌀#AMPHAN
"Track moved towards approximately 50 km west, approximately 100 km away from Bangladesh"
Time of landfall & high impact: 1-7PM today
↘️https://t.co/LIkbMb345M #CycloneAmphan pic.twitter.com/IA5rWCnUl6
— UN OCHA Asia Pacific (@OCHAAsiaPac) May 20, 2020
In India nelle ultime 24 ore è stato registrato dal ministero della Salute indiano il più alto aumento dei casi di contagio dall’inizio dell’epidemia: 5.611 nuovi casi in un giorno solo. Nello scorso fine settimana sono stati confermati 10mila nuovi, per un totale a oggi di 106.750. I morti confermati sono 3.303.
#CoronaVirusUpdates: #COVID19 India Tracker
(As on 20th May, 2020, 08:00 AM)▶️ Confirmed cases: 106,750
▶️ Active cases: 61,149
▶️ Cured/Discharged/Migrated: 42,298
▶️ Deaths: 3,303#IndiaFightsCorona#StayHome #StaySafe @ICMRDELHIVia @MoHFW_INDIA pic.twitter.com/L9PrSa9w3m
— #IndiaFightsCorona (@COVIDNewsByMIB) May 20, 2020
In India è inoltre particolarmente difficile mettere al riparo la popolazione visto che ci sono migliaia di lavoratori migranti che si stanno spostando all’interno del paese per raggiungere le proprie città d’origine, dopo aver abbandonato i grandi centri a causa della perdita del lavoro per la chiusura delle attività produttive decisa dal governo per contenere l’epidemia.
Suscita particolare preoccupazione anche la situazione della città bengalese Cox’s Bazar, che ospita un campo profughi con un milione di rifugiati rohingya fuggiti per le persecuzioni dal vicino Myanmar. Nel campo la scorsa settimana si sono registrati i primi casi di contagio e le autorità, come da tempo è stato denunciato dalle associazioni umanitarie, temono che il coranavirus possa diffondersi rapidamente viste le scarse condizioni igieniche in cui sono costretti a vivere i profughi.
306 profughi rohingya, che si trovavano sull’isola di Bhasan Char, che quasi certamente sarà colpita dal ciclone, dopo essere state soccorsi nelle settimane scorse da barche alla deriva nel Golfo del Bengala, sono stati trasferiti sulla terraferma al campo di Cox’s Bazar dopo la richiesta d’intervento delle Nazioni Unite.