Le notizie di martedì sul coronavirus in Italia
I casi rilevati sono 813 in più di ieri e i morti sono 162. I ricoverati in terapia intensiva scendono a 716
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 813 nuovi casi di contagio da coronavirus, secondo i dati diffusi martedì dalla Protezione Civile, e 162 nuovi morti. In totale, quindi, il bilancio ufficiale dall’inizio dell’epidemia è di 226.699 casi accertati e 32.169 morti. Le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva sono 716, 33 in meno di ieri. I tamponi totali processati a oggi sono 3.104.524, 63.158 più di ieri. I nuovi pazienti “guariti o dimessi” sono 2.075, per un totale di 129.401.
La Lombardia ha fatto registrare 462 dei casi di contagio delle ultime ore e 54 decessi. Il bilancio nella regione continua a essere in ogni caso di gran lunga il peggiore d’Italia, e ammonta complessivamente a 85.481 casi di contagio e 15.597 morti. Nella provincia di Milano i nuovi casi di contagio accertati sono stati 102, di cui 49 a Milano.
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I DATI del #18maggio in #Lombardia
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— Regione Lombardia (@RegLombardia) May 19, 2020
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Leggendo i dati comunicati ogni giorno dalla Protezione Civile bisogna usare alcune cautele: in primo luogo per la distinzione tra il numero delle persone attualmente positive e quello complessivo dei contagiati, che può creare un po’ di confusione; e in secondo luogo perché sappiamo ormai che i contagiati e i morti sono molti di più di quelli rilevati dai dati. Inoltre c’è un problema su cosa intenda la Protezione Civile quando parla di “guariti”: si è scoperto infatti che questo dato comprende anche le persone dimesse dagli ospedali, ma che potrebbero essere ancora malate, mentre non comprende tutti quelli che sono guariti dopo essere stati malati, ma che non avendo fatto il tampone non sono mai entrati nei numeri ufficiali dei malati.
Le altre notizie di oggi
Ieri sera la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron, durante una videoconferenza tra Parigi e Berlino, hanno annunciato un piano per creare un fondo europeo da 500 miliardi di euro, finanziato da emissioni di debito comune, con cui aiutare i paesi a uscire dalla crisi economica causata dalla pandemia di COVID-19.
L’accordo raggiunto da Francia e Germania è il primo compromesso concreto per emettere quantità consistenti di debito comune europeo: un passo importante per la creazione degli eurobond e il tentativo più significativo fatto finora per affrontare la crisi economica a livello europeo.
Il piano franco-tedesco è stato accolto in maniera molto positiva da esperti e commentatori. L’ex vice presidente della BCE Vitor Constâncio l’ha definita una «proposta eccellente», mentre i governi di Italia e Spagna hanno rapidamente dichiarato il loro sostegno, spiegando che la ritengono un buon punto di partenza per un futuro negoziato, e anche i mercati finanziari l’hanno accolta con favore. Dopo l’annuncio, lo spread italiano è rapidamente calato di circa 20 punti, mentre l’euro ha guadagnato sul dollaro.
Intanto oggi il presidente del consiglio Giuseppe Conte, parlando in inglese, è intervenuto in videoconferenza alla 73esima Assemblea Mondiale della Sanità. Conte ha ricordato che «sin dalla prima richiesta italiana di un’alleanza internazionale per combattere Covid-19, insieme all’OMS, agli attori sanitari globali e ai principali Paesi partner, abbiamo lanciato l’ACT Tools Accelerator», cioè il progetto internazionale di collaborazione fra gli stati per accelerare lo sviluppo, la produzione e la distribuzione equa di vaccini, la diagnostica e la terapia per combattere la Covid-19.
Conte ha inoltre spiegato che l’Italia lavora «per rafforzare il ruolo dell’OMS» e, in chiusura del suo intervento, ha chiesto che l’obiettivo comune nella ricerca e successiva diffusione del vaccino per il coronavirus sia quello di «non lasciare nessuno indietro».
Il presidente del Veneto Luca Zaia invece nella sua quotidiana conferenza stampa sulla situazione ha commentato le immagini di assembramenti in alcune città della sua regione durante il primo giorno delle aperture dei locali: «Ci sono arrivate decine di foto e video dei centri delle nostre città con movida a cielo aperto – ha detto Zaia – Non ho nulla contro la festa, ma divieto di assembramenti e l’uso della mascherina sono la conditio sine qua non. Se i contagi aumentano richiuderemo bar, ristoranti e spiagge».
Padova festeggia il ritorno dello spritz in piazza @mattinodipadova pic.twitter.com/N175Sz9Ajs
— Paolo Cagnan (@PCagnan) May 18, 2020
Zaia ha poi continuato con toni molto polemici: «Ieri sera un amico mi ha mandato delle foto con un sacco di persone senza mascherina e lo spritz in mano: gli ho risposto: “li aspetteremo davanti alle porte dell’ospedale”. E molti di costoro sono gli stessi che poi fanno la morale sui social. Il loro senso civico è zero. Almeno abbiamo rispetto per le 1.820 persone che hanno perso la vita», ha concluso.
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Secondo le stime di Assolombarda, l’associazione degli industriali delle province di Milano, di Lodi e di Monza e Brianza, l’economia lombarda a causa del coronavirus ha subito una contrazione senza precedenti, con un crollo dell’attività produttiva nel solo mese di aprile pari al 45 per cento.
Sono negativi anche i numeri diffusi dalla Coldiretti, secondo le cui stime nella cosiddetta Fase 2 c’è stato un crollo dei consumi pari a quasi l’80 per cento in ristoranti, pizzerie, trattorie e agriturismi, per effetto delle mancate riaperture, ma anche per un drastico taglio delle forniture alimentari rispetto alla norma.
A pesare sul calo delle ordinazioni di cibo e bevande, sottolinea la Coldiretti, è in molti casi non soltanto la decisione di non riaprire, ma anche il calo delle presenze per la chiusura degli uffici in smart working e l’assenza totale dei turisti italiani e stranieri.
Oggi inoltre il ministero dei Trasporti spagnolo ha revocato il blocco dei voli diretti e dei collegamenti marittimi fra l’Italia e la Spagna che era entrato in vigore lo scorso 11 marzo a causa dell’epidemia da coronavirus. L’ordinanza è stata pubblicata oggi sulla Gazzetta Ufficiale spagnola, e abroga il divieto tranne che per le navi da crociera. Resta per chi arriva dall’Italia l’obbligo di osservare un periodo di quarantena di 14 giorni, come per i visitatori provenienti da altri paesi, poiché in Spagna è ancora in vigore lo stato di emergenza.
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Perché i casi aumentano ancora?
Una conseguenza della scarsa precisione dei dati raccolti fin qui è che anche ora che la situazione sembra complessivamente migliorare (il calo dei ricoveri in terapia intensiva ne è un segnale) il numero dei nuovi casi sembra ancora molto alto.
Una possibile risposta è che l’aumento del numero dei casi confermati sia legato all’aumento del numero di tamponi effettuati: più test si fanno, più casi si trovano. Questo dimostrerebbe anche che nelle prime settimane dall’inizio dell’epidemia il basso numero di test non aveva permesso di identificare tutti i casi, che sono stati (e sono ancora oggi) più di quanti dicano i numeri ufficiali.
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