Il nuovo governo israeliano ha ottenuto la fiducia
Ieri domenica 17 maggio il nuovo governo israeliano ha giurato dopo aver ottenuto la fiducia dalla Knesset, il parlamento monocamerale del paese, con 73 voti favorevoli e 46 contrari. Dopo più di un anno di stallo politico e tre elezioni che non avevano dato un vincitore netto, Benjamin Netanyahu è stato confermato primo ministro del governo sostenuto da una maggioranza trasversale che comprende Likud, il partito di destra di Netanyahu, e il partito centrista Blu e Bianco di Benny Gantz. Per Netanyahu è il quinto mandato da primo ministro e il quarto consecutivo.
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L’accordo fra le due principali forze politiche che sostengono il governo dovrebbe durare tre anni, con una sorta di staffetta tra Netanyahu e Benny Gantz (ex storico avversario di Netanyahu) che fra un anno e mezzo dovrebbe sostituirlo nel ruolo di primo ministro. Intanto tra meno di una settimana, il prossimo 24 maggio, comincerà il processo che vede imputato Netanyahu per corruzione e frode.
Nel discorso che ha preceduto il giuramento Netanyahu ha detto che «è arrivato il momento di applicare la sovranità di Israele» nelle aree occupate della Cisgiordania, occupazione considerata illegittima dalla comunità internazionale. Secondo il primo ministro «questo non allontanerà la pace ma la avvicinerà. Gli insediamenti, in ogni caso, saranno parte di Israele». La posizione del primo ministro è stata però confutata da diversi esperti indipendenti, fra cui alcuni funzionari ed analisti militari israeliani.
Netanyahu ha inoltre rivendicato l’accordo di governo ricordando che ha evitato l’instabilità politica che sarebbe derivata da una quarta tornata elettorale consecutiva in un momento di emergenza come quello della gestione dell’epidemia da coronavirus.