Nelle Filippine almeno 200mila persone dovranno essere evacuate a causa dell’arrivo del tifone Vongfong
Nelle scorse ore il tifone Vongfong è arrivato nelle Filippine e oltre 200mila persone dovranno essere trasferite dalle zone costiere del paese a quelle dell’entroterra. Ieri il tifone ha già colpito le province orientali con venti a 155 chilometri all’ora e raffiche fino a 255. Nelle prossime ore si prevede che si sposterà verso nord, portando soprattutto piogge.
L’evacuazione degli abitanti è però complicata dall’epidemia da coronavirus in corso nel paese, dove finora sono stati rilevati più di 11.600 casi di contagio e e 790 morti: «È davvero un incubo», ha detto il governatore della provincia di Eastern Samar, Ben Evardone, alla CNN delle Filippine. «Il nostro problema in questo momento è dove evacuare le persone assicurandoci sia garantito il distanziamento sociale». Ieri, a causa del tifone, l’intera provincia di Samar è rimasta senza energia elettrica.
Vongfong è il primo tifone stagionale che raggiunge le Filippine, un paese in cui sono frequenti (in media 20 all’anno). La popolazione durante gli uragani si mette al riparo nei rifugi di emergenza in cui sono inevitabili gli assembramenti. Oggi però Vongfong arriva durante l’epidemia in cui il distanziamento fisico è indispensabile per combattere la diffusione del virus.