Il Nicaragua ha scarcerato 2.800 detenuti, ma nega che ci sia un’epidemia da coronavirus nelle carceri
Il governo del Nicaragua ha ordinato la scarcerazione di 2.800 detenuti dopo che mercoledì un carcerato era morto in seguito a problemi respiratori. Non è chiaro se il detenuto avesse contratto la COVID-19 e il governo ha negato che la scarcerazione sia dovuta alla diffusione del coronavirus nelle carceri del paese, sostenendo che sia stato un gesto di clemenza in vista della Festa della Mamma, che in Nicaragua si celebra il 30 maggio.
Quasi la metà dei detenuti scarcerati proveniva dal carcere di Tipitapa, dove secondo quanto riferito dall’avvocato Yonarqui Martínez, che si occupa dei diritti dei detenuti, si trovano diverse persone che hanno riportato sintomi da COVID-19. Tra di loro ci sono anche diverse persone incarcerate in seguito alle proteste contro il governo del 2018, ma non ci sarebbe nessuno di loro tra i 2.800 scarcerati.
Il Nicaragua finora ha riportato solamente 25 casi di contagio da coronavirus e 8 morti, molti meno che negli altri stati dell’America Centrale, ma si pensa che possano essere in realtà molti di più: il governo finora però ha negato che ci sia un’epidemia in corso e ha evitato di imporre misure restrittive.