La biologa preferita dai complottisti sulla pandemia
Judy Mikovits sostiene che il coronavirus sia il frutto di una trama segreta di miliardari e governi per ottenere soldi e potere, portando prove strampalate ma con molto seguito online
Nell’ultima settimana un video pubblicato su YouTube con teorie del complotto piuttosto strampalate sul coronavirus è stato ampiamente condiviso sui social network – soprattutto negli Stati Uniti – e ha superato gli 8 milioni di visualizzazioni. Nel video, poi rimosso da YouTube ma che continua a circolare in altre copie, la biologa Judy Mikovits sostiene che la pandemia in corso sia il frutto di una trama segreta da parte di miliardari come Bill Gates e delle aziende farmaceutiche, allo scopo di produrre enormi ricavi e ottenere poteri politici. Inoltre Mikovits accusava apertamente Anthony Fauci, il direttore dell’Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive (NIAID) statunitense, sostenendo che in passato avesse bloccato una sua ricerca per dimostrare presunti effetti collaterali dei vaccini sul sistema immunitario.
Mikovits ha 62 anni e in ambiente accademico è nota per avere idee e teorie prive di fondamento, e di nessuna rilevanza per l’avanzamento della ricerca. Finora non aveva avuto una particolare presenza online, ma nell’ultima settimana grazie a quel video è diventata molto famosa negli Stati Uniti, diventando uno dei punti di riferimento dei complottisti contro i vaccini, dei gruppi di estrema destra che contestano le restrizioni per rallentare il contagio e dei sostenitori del presidente Donald Trump.
Il fatto che in meno di una settimana il video di Mikovits abbia raggiunto una simile notorietà è preoccupante secondo diversi osservatori, e dimostra quanto le grandi piattaforme come YouTube, Facebook e Twitter fatichino ancora a limitare la diffusione di notizie false, e in questo caso anche pericolose per la salute. Negli ultimi giorni il video è stato ripreso anche in Italia, con una versione sottotitolata che circola su alcuni siti minori per lo streaming.
Mikovits ha una laurea in biologia e un dottorato in biologia molecolare conseguito presso la George Washington University. Tra il 1999 e il 2001 ebbe un incarico di ricerca presso il National Cancer Institute, l’agenzia che si occupa dello studio dei tumori e che ricade sotto il controllo e il coordinamento dei National Institutes of Health. Nel 2011 una sua ricerca sulla “sindrome da stanchezza cronica” fu ampiamente criticata e smentita da altri ricercatori, tanto da costarle il posto presso il Whittemore Peterson Institute, un centro di ricerca nel Nevada con cui aveva iniziato a collaborare cinque anni prima, occupandosi di malattie neurologiche causate dai malfunzionamenti del sistema immunitario.
Il New York Times conferma che la fama in questi giorni di Mikovits è stata improvvisa. Prima di febbraio non era praticamente presente sui social network, poi le cose sono cambiate nel mese di aprile con centinaia di segnalazioni quotidiane sul suo conto diffuse sui social network. Le sue teorie sulla pandemia frutto di un complotto erano state inizialmente riprese da siti di informazione dei conservatori.
Il video su YouTube caricato la settimana scorsa era un lungo spezzone di “Plandemic”, una sorta di documentario sulla pandemia in corso, che sosteneva appunto come l’intera emergenza sanitaria fosse stata pianificata per portare benefici a grandi aziende e ad alcuni miliardari impegnati in attività filantropiche. Mikki Willis, il produttore del video, aveva in passato realizzato altri contenuti piuttosto controversi e con numerose falsità nei confronti dei candidati alle primarie democratiche del 2016, come Bernie Sanders e Hillary Clinton.
Nel video lungo quasi 30 minuti, Mikovits diceva di avere svolto una ricerca per dimostrare che i vaccini danneggiano il sistema immunitario. Questo presunto indebolimento avrebbe reso la popolazione suscettibile a malattie infettive di vario tipo, come la COVID-19. Sono affermazioni completamente prive di fondamento scientifico: un vaccino, che è specifico per ogni malattia infettiva, aiuta il sistema immunitario a riconoscere un agente infettivo e a evitare che possa fare danni nell’organismo, evitando il processo di immunizzazione che avviene ammalandosi, con tutti i rischi del caso. Nell’ultimo secolo i vaccini hanno permesso di salvare milioni di vite, di aumentare le aspettative di vita in buona parte del mondo e di eradicare malattie molto pericolose.
In un altro passaggio del video, Mikovits sosteneva che “indossare una mascherina attiva letteralmente il virus”, senza fornire alcuna base scientifica per questa affermazione. Non c’è naturalmente nessuna prova che chi mette una mascherina “attivi” il coronavirus, che di per sé è sempre potenzialmente attivo (salvo non si stia degradando nell’ambiente esterno) e in grado di avviare la sua replicazione sfruttando le cellule dell’organismo che ha infettato. Negli ultimi giorni alcune persone sono state avvistate mentre mostravano cartelli ispirati alle dichiarazioni di Mikovits sulle mascherine, nel corso delle manifestazioni contro le restrizioni per ridurre il contagio.
https://twitter.com/mikeblountsac/status/1258439584507031552
Mikovits se la prendeva poi con Fauci, sostenendo che avesse ostacolato il suo lavoro di ricerca. Il New York Times ha notato che già prima della pandemia il direttore del NIAID fosse spesso obiettivo di critiche e affermazioni prive di fondamento. Mikovits diceva che Fauci avesse notato un suo lavoro sull’HIV (il virus che porta all’AIDS) mentre lavorava presso il National Cancer Institute e che avesse deciso di approfittarne per sfruttare commercialmente alcuni brevetti, minacciandola e prendendosi poi i meriti per i risultati raggiunti con la sua ricerca. Secondo Mikovits, in seguito sarebbe stata emarginata dalla comunità scientifica proprio a causa di Fauci.
Non ci sono prove che Mikovits e Fauci abbiano mai avuto direttamente a che fare l’una con l’altro. Lo stesso NIAID ha comunicato di non essere interessato alla vicenda, ricordando che l’obiettivo dell’istituzione è la ricerca di soluzioni contro la COVID-19, e non certo “farsi coinvolgere in iniziative per boicottare i nostri sforzi”.
Con il diffondersi dell’epidemia negli Stati Uniti, Antohny Fauci è diventato un importante punto di riferimento per la popolazione, alla ricerca di informazioni affidabili dopo le evidenti mancanze e inadeguatezze mostrate da Donald Trump e dal suo governo, sia per limitare i contagi sia per trattare i malati. Fauci ha mantenuto un approccio collaborativo con l’amministrazione Trump, ma nel corso delle settimane è finito al centro di numerose campagne per screditarlo, organizzate per lo più da esponenti dell’estrema destra statunitense e da parte dei conservatori che sostengono con più convinzione Trump. Anche per questo motivo il video di Mikovits, che criticava aspramente Fauci, ha ottenuto tutto questo successo e seguito.
YouTube ha provveduto a rimuovere il video perché ha ritenuto violasse le sue regole di servizio, ma la rimozione è stata tardiva. Qualcosa di analogo è avvenuto su Facebook dove era stato pubblicato lo stesso spezzone di “Plandemic”. Nei giorni dopo la rimozione, il video è riemerso in più occasioni, condiviso su profili di diversi social network compreso Twitter, che ha poi provveduto a bloccare almeno due hashtag legati alla sua diffusione. Il social network ha anche rimosso alcuni link, e inserito in altri un’indicazione per segnalare la potenziale pericolosità del contenuto.
Google – che controlla YouTube – Facebook, Twitter e gli altri social network hanno annunciato da mesi politiche piuttosto severe per limitare la diffusione di contenuti dannosi legati alla pandemia, ma diversi osservatori hanno segnalato come nonostante i propositi continuino a circolare informazioni false e potenzialmente dannose, considerato che parlano di un argomento delicato come la salute nel mezzo di un’emergenza sanitaria globale con pochi precedenti.