Che fine ha fatto Val Kilmer
È stato (e sarà) Iceman in "Top Gun", ma in mezzo ha avuto anni complicati; ed è comunque un tipo molto strano
Val Kilmer ha 60 anni ed è attore, artista e musicista. È stato Jim Morrison in The Doors, Batman in Batman Forever e Iceman in Top Gun (ruolo che ha ripreso anche nel sequel, che uscirà a dicembre). Dal momento che si è fatto notare soprattutto negli anni Ottanta e Novanta, il New York Times in questi giorni ha raccontato che fine abbia fatto, in un articolo che lo presenta come «la più improbabile star del cinema della storia di Hollywood».
L’autrice dell’articolo, Taffy Brodesser-Akner, ha scritto di aver incontrato Kilmer due mesi fa, a Los Angeles. Kilmer oggi parla a fatica, perché è stato sottoposto a una tracheotomia. La loro conversazione è avvenuta nel suo ufficio, che è anche una galleria d’arte, che è anche una specie di museo sulla sua carriera. Brodesser-Akner descrive l’ufficio come un posto bizzarro, pieno di cose, e racconta nei dettagli quanto Kilmer sia una persona eclettica. Scrive però di essere stata particolarmente colpita da uno dei progetti su cui stavano lavorando nello studio:
«Un cortometraggio animato su Mark Twain che si addormenta e sogna la resurrezione di Gesù e che poi si sveglia e capisce che Mary Baker Eddy – la fondatrice del cristianesimo scientista, di cui Kilmer è seguace – aveva ragione sulla perfezione di Dio».
«A Kilmer interessano molte cose», ha scritto Brodesser-Akner, «ma due soprattutto: Mark Twain e Mary Baker Eddy».
Con queste premesse, l’articolo parte da una sorta di riassunto della carriera cinematografica di Kilmer. I primi successi, Top Gun (il film del 1986 dopo il quale tutti sapevano chi era, nonostante il suo personaggio fosse particolarmente laconico), Willow (sul set del quale conobbe Joanne Whalley, che sarebbe diventata sua moglie), Kill Me Again (ancora con Whalley) e poi il film di Oliver Stone sui Doors, seguito da una serie di altri ruoli importanti, da protagonista: Batman Forever, L’isola perduta e Il santo, per dire i più noti degli anni Novanta.
Il New York Times lo definisce un attore di successo ma dal talento in parte inespresso e cita anche alcune storie sul fatto che fosse una persona difficile sul set, spesso per il suo voler entrare totalmente nei ruoli che doveva interpretare. Joel Schumacher, il regista di Batman Forever, lo definì «psicotico». Lui nega, smentisce, racconta versioni diverse.
Fatto sta che già sul finire degli anni Novanta, Kilmer iniziò ad avere ruoli sempre meno di spicco: «Perse il suo status a Hollywood e dovette anche vendere la maggior parte del ranch in cui viveva». Arrivò il momento «in cui nessuno volle più lavorare con lui». Negli anni seguenti Kilmer riuscì a trovare un certo equilibrio. A proposito della sua vita, nel 2014 il New York Times scriveva: «Un po’ di soldi, un posto in cui stare a Malibù, i figli [dopo il divorzio] che vivevano lì vicino, la libertà di fare quello che voleva» (per esempio una serie di progetti – non solo il cortometraggio d’animazione – che provino a mettere insieme le idee e le vicende personali di Mark Twain e Mary Baker Eddy).
Nel 2014 gli fu diagnosticato il tumore per il quale è stata necessaria la sua tracheotomia. Nonostante la sua religione, il cristianesimo scientista, abbia posizioni peculiari – da alcuni descritte come chiaramente contrarie alla medicina scientifica – Kilmer finì per curarsi come si deve fare quando si ha un tumore: fu sottoposto a chemioterapie e radioterapie, nonostante lui abbia detto di essere convinto che a guarirlo siano state le sue preghiere. Ha anche detto che le sue attuali sofferenze – dovute alla tracheotomia – sono colpa della cura.
A proposito della recente carriera da attore di Kilmer, Brodesser-Akner ha scritto:
Mi ha detto di aver recitato in cinque film nell’ultimo anno. Le proposte arrivano nel modo in cui arrivano solo quando sei in pace con te stesso e non le attendi disperatamente. Nel sequel di Top Gun, Kilmer ci sarà. Non può dire niente del film, solo che ci sarà. E che stavolta la relazione tra il suo personaggio e quello di Tom Cruise è diversa: «Questa volta siamo amici», ha detto.