Cosa si può fare da oggi
Sono entrate in vigore le misure della "Fase 2": quattro milioni e mezzo di persone dovrebbero tornare al lavoro, e saranno consentite le passeggiate lontano da casa
Oggi, lunedì 4 maggio, sono entrate in vigore le misure decise dal governo nel decreto del presidente del Consiglio del 26 aprile, che prevedono un parziale allentamento delle restrizioni imposte a causa del coronavirus.
Le misure sono valide su tutto il territorio nazionale e sono state annunciate nei giorni scorsi dal governo. La novità principale riguarda gli spostamenti: oltre a quelli già consentiti per motivi di salute, di lavoro o di necessità, sarà possibile spostarsi all’interno della propria regione per visitare i “congiunti”.
Nei giorni scorsi il governo ha specificato che con questo termine intende «i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge)». Ieri il ministero dell’Interno ha chiarito che fra i congiunti ci sono anche «le relazioni connotate da duratura e significativa comunanza di vita e di affetti». Di fatto, la definizione del governo comprende tutte le relazioni di sangue e di famiglia, i partner stabili ma non amici e conoscenti.
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Sarà possibile, inoltre, riprendere l’attività motoria e sportiva, celebrare i funerali – ma con diverse limitazioni e un massimo di 15 partecipanti – mentre riapriranno diversi settori produttivi fra cui quello manifatturiero e quello edile. Da oggi si potrà ritirare cibo da asporto da bar e ristoranti, che finora potevano lavorare soltanto a domicilio. Secondo le stime di Repubblica, a partire da oggi dovrebbero tornare al lavoro circa quattro milioni e mezzo di persone. Ogni spostamento dovrà comunque essere giustificato dal consueto modulo di autocertificazione, di cui è uscita una nuova versione.
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Il decreto del governo è stato chiarito da diverse “domande e risposte” pubblicate sui siti istituzionali, che per esempio hanno chiarito che sarà possibile fare passeggiate.
Si può uscire dal proprio domicilio solo per andare al lavoro, per motivi di salute, per necessità (il decreto include in tale ipotesi quella di visita ai congiunti, vedi FAQ), o per svolgere attività sportiva o motoria all’aperto. Pertanto, le passeggiate sono ammesse solo se strettamente necessarie a realizzare uno spostamento giustificato da uno dei motivi appena indicati.
Diverse regioni hanno comunque deciso ulteriori allentamenti delle restrizioni: il Veneto ha deciso di riaprire parzialmente piscine e biblioteche, mentre la Calabria già da qualche giorno ha riaperto bar e ristoranti al servizio al tavolo all’aperto. Da giorni il governo minaccia di aprire una disputa legale col governo regionale calabrese, guidato dal centrodestra, e ieri lo ha apertamente invitato a ritirare l’ordinanza.
Eventuali nuovi allentamenti dipendono da quello che succederà nei prossimi giorni. Quattro giorni fa il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un decreto ministeriale che definisce i criteri di monitoraggio sulla base dei quali le regioni saranno valutate nel processo di allentamento delle restrizioni. Il governo ha fatto sapere che in base ai dati raccolti a partire dal 18 maggio le restrizioni potrebbero essere ulteriormente allentate nelle regioni dove il contagio si è ridotto di più nelle ultime settimane.