Come il coronavirus sta cambiando Putin
Avrebbero dovuto essere mesi di trionfo per il presidente russo, che voleva consolidare il suo potere, ma le cose sono andate molto diversamente
Nelle ultime settimane, in Russia, la popolarità del presidente Vladimir Putin è progressivamente calata. Un sondaggio realizzato a marzo da Lavada Center, organizzazione indipendente che si occupa di rilevazioni statistiche e che ha sede a Mosca, ha evidenziato come i consensi verso Putin siano scesi di sei punti percentuali da febbraio a marzo, passando dal 69 al 63 per cento. In un altro sondaggio realizzato a marzo da un ente controllato dallo stato russo, solo il 28,3 per cento degli intervistati ha nominato Putin quando gli è stato chiesto di citare un politico che susciti fiducia.
La popolarità di Putin non solo non sta aumentando durante la gestione dell’emergenza coronavirus, come invece è accaduto a diversi leader europei, tra cui il francese Emmanuel Macron e l’italiano Giuseppe Conte; ma ha iniziato un graduale declino, che nessuno del suo governo sembra sapere come fermare. Quello che sta succedendo «è forse la più grande prova che ha dovuto affrontare Putin negli ultimi vent’anni di potere», ha scritto il giornalista Alex Ward su Vox.
I mesi di aprile e maggio avrebbero dovuto essere un momento di celebrazione della leadership di Putin. Il 22 aprile si sarebbe dovuto tenere il referendum per approvare una riforma della Costituzione già passata al parlamento russo, e che potrebbe permettere al presidente di stare al potere ancora per parecchi anni. Il 9 maggio si sarebbe dovuta tenere una grande parata militare nella Piazza Rossa di Mosca per celebrare il 75esimo anniversario della vittoria dell’esercito russo contro la Germania nazista. Entrambi gli eventi sono stati rimandati a causa dell’epidemia da coronavirus, che in Russia ha provocato finora quasi 100mila casi confermati e circa un migliaio di morti.
«Il coronavirus ha cambiato tutto», ha scritto Andrew Higgins, giornalista del New York Times. Per vent’anni Putin ha voluto mostrarsi come uomo d’azione, come un leader iperattivo sempre pronto ad affrontare i propri nemici sia in patria che all’estero. Oggi, di fronte alla minaccia del coronavirus, sembra reagire in maniera passiva, senza sapere bene cosa fare.
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Secondo Higgins, la pandemia sta evidenziando quella che è sempre stata la più grande vulnerabilità di Putin: la mancanza di interesse verso i problemi interni della Russia, per esempio gli ospedali fatiscenti, le sacche di povertà diffuse in tutto il paese, e anni di caduta dei redditi reali. Oltre che sfruttare il controllo capillare sui mezzi di informazione e reprimere sistematicamente gli oppositori, negli anni Putin ha costruito la sua popolarità sull’idea di restituire alla Russia il suo status di grande potenza, crollato dopo la fine dell’Unione Sovietica. Con la pandemia da coronavirus diventata la principale preoccupazione di moltissimi cittadini russi, però, i successi in politica estera sembrano avere perso rilevanza, e per Putin sembra essere diventato sempre più difficile accusare di qualsiasi fallimento l’Occidente.
Per il momento si è limitato a fare apparizioni televisive quasi quotidiane dalla sua residenza fuori Mosca, ma ha lasciato ad altri l’incarico di annunciare pubblicamente l’introduzione delle restrizioni agli spostamenti e altre misure molto dolorose per l’economia. Mark Galeotti, analista esperto di Russia, ha detto che dare sempre più responsabilità a funzionari locali e mostrarsi «sempre meno presidenziale» sta rendendo Putin più debole: il rischio per il suo potere non è tanto quello di grandi proteste popolari, ha aggiunto Galeotti, ma di un «decadimento di legittimità».
L’epidemia da coronavirus in Russia non ha ancora raggiunto il suo picco, ha detto lo stesso Putin martedì scorso, e la situazione in molti ospedali del paese potrebbe peggiorare nei prossimi giorni.
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Secondo alcune stime riportate da Vox, già dalla fine di questa settimana i posti letto nelle terapie intensive degli ospedali russi potrebbero non essere più sufficienti ad accogliere tutti i pazienti gravi affetti da COVID-19, la malattia provocata dal coronavirus. Molte strutture sanitarie, inoltre, sono in difficoltà anche per altre ragioni, come la mancanza di macchinari medici e i dispositivi di protezione individuale per gli operatori sanitari.