Secondo l’ISTAT il PIL italiano è sceso del 4,7 per cento nel primo trimestre del 2020 rispetto al trimestre precedente: è la peggior flessione dal 1995
Secondo le stime dell’ISTAT, l’Istituto nazionale di statistica, il PIL italiano nel primo trimestre 2020 è calato del 4,7 per cento rispetto al trimestre precedente e del 4,8 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019. La flessione del PIL è la più alta mai registrata dall’inizio dell’osservazione dell’istituto effettuata nel primo trimestre del 1995. Per l’ISTAT si tratta di «una contrazione di entità eccezionale indotta dagli effetti economici dell’emergenza sanitaria e dalle misure di contenimento».
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— Istat (@istat_it) April 30, 2020
Si tratta di un calo del PIL che ha coinvolto tutte le principali componenti produttive. Dal lato della domanda il saldo è negativo sia per quanto riguarda quella interna che quella estera. Questa variazione negativa porterebbe, sempre secondo le stime di ISTAT, a condizioni invariate rispetto alle stime precedenti, ad avere a fine anno un calo del PIL del 4,9 per cento rispetto al 2019.
ISTAT sottolinea che le stime risentono degli ostacoli alla raccolta dei dati dovuti all’emergenza sanitaria. L’istituto spiega che perciò «sono state sviluppate azioni correttive che ne hanno contrastato gli effetti statistici e hanno permesso di elaborare e diffondere i dati relativi al primo trimestre 2020. Come di consueto, la stima rilasciata sarà oggetto di revisione nelle prossime diffusioni». Tali revisioni, a seguito della situazione straordinaria della rilevazione, «potrebbero essere di entità superiore alla norma», si legge nel rapporto.
È stato registrato un forte calo nel primo trimestre del 2020 anche del Prodotto Interno Lordo di Francia e Spagna, rispettivamente del 5,8 e del 5,2 per cento. Per entrambi i paesi si tratta della flessione più alta dal 1949 quando sono iniziate le rilevazioni.
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