Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un decreto che regola il monitoraggio delle regioni nella fase 2
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un decreto ministeriale che definisce i criteri di monitoraggio sulla base dei quali le regioni saranno valutate nel processo di allentamento delle restrizioni che avrà inizio il 4 maggio.
I principali fattori che andranno monitorati nei prossimi mesi ― e sulla base dei quali si valuteranno misure più o meno restrittive per le singole regioni ― sono il grado di tenuta del sistema sanitario, il monitoraggio dei cittadini con obbligo di quarantena, il tracciamento dei contatti, un’adeguata e tempestiva esecuzione dei tamponi, il raccordo tra assistenza sanitaria primaria e ricovero ospedaliero e un corretto aggiornamento dei dati nei sistemi informatici impiegati per l’emergenza in corso.
Il monitoraggio di questi fattori e l’eventuale raggiungimento di soglie critiche serviranno a fare una classificazione del livello di rischio per ogni regione, e di conseguenza valutare se in alcune siano possibili ulteriori allentamenti, come ha spiegato il governo.
L’obiettivo del monitoraggio è quello di mantenere un numero di casi di infezione «limitato nel tempo e nello spazio», e gestibile dal sistema sanitario nazionale, con particolare attenzione alle strutture dove il rischio è più alto come le case di riposo.
Il decreto prevede che possa essere fatta una rivalutazione delle misure di contenimento – e quindi il ritorno di alcune restrizioni – nel caso in cui il rischio sia alto o molto alto (secondo una serie di criteri indicati), e nel caso in cui il rischio sia moderato ma comunque non gestibile con le misure di contenimento della fase 2. Verranno considerate a rischio elevato anche le regioni che non saranno in grado di dare una risposta esaustiva a tutti i criteri di valutazione.