La Corte Suprema brasiliana ha autorizzato un’indagine sul presidente Bolsonaro
La Corte Suprema brasiliana ha autorizzato l’avvio di un’inchiesta nei confronti del presidente del paese Jair Bolsonaro per accertare se abbia interferito con la polizia per motivi politici. Il giudice Celso de Mello ha dato alla polizia federale 60 giorni di tempo per condurre le indagini, su richiesta dal procuratore generale Augusto Aras dopo le dimissioni del ministro della Giustizia Sérgio Moro. Moro infatti aveva accusato Bolsonaro di avergli chiesto di sostituire il capo della polizia federale con qualcuno di più fedele, che gli consentisse maggiore accesso alle attività e alle indagini riservate della magistratura. Al termine delle indagini il procuratore generale brasiliano dovrà decidere se incriminare o meno Bolsonaro.
In Brasile le dimissioni di Moro, l’ex giudice dello scandalo Petrobras che incarcerò l’ex presidente Lula da Silva e di gran lunga il ministro più popolare del governo, sono da giorni al centro di grandi dibattiti e discussioni. Diversi giornali brasiliani sospettano che Bolsonaro abbia licenziato Mauricio Valeixo, l’ex capo della polizia, per ostacolare le indagini in corso su due suoi figli: Carlos, consigliere comunale a Rio de Janeiro, è coinvolto nella creazione di quella che il País ha definito «la fabbrica di notizie false», cioè il gruppo di esperti di social media incaricato di diffondere notizie false o imbarazzanti nei confronti degli avversari politici di Bolsonaro, anche attraverso l’uso di bot. Flavio, senatore, sarebbe invece sotto indagine per corruzione e legami con la mafia di Rio de Janeiro.