Il governo del Lesotho vuole che il primo ministro Thomas Thabane, sospettato di aver ucciso la sua ex moglie, si dimetta immediatamente
Il governo del Lesotho ha fatto sapere di aver accettato una proposta concordata assieme ai principali partiti politici per le dimissioni immediate, a particolari condizioni, di Thomas Thabane, attuale primo ministro del Lesotho, da tempo sospettato dell’omicidio della sua ex moglie.
L’annuncio è arrivato dopo una difficile trattativa con l’opposizione e anche grazie alla mediazione del Sudafrica (lo stato di cui il Lesotho è una enclave) e prevede per Thabane una serie di garanzie per ora non meglio precisate, che probabilmente eviteranno però che venga incriminato per l’omicidio della ex moglie. A proposito dell’accordo, BBC ha scritto che «non è chiaro se Thabane accetterà di dimettersi immediatamente, come previsto dall’accordo». L’annuncio del compromesso è stato diffuso dal governo e non direttamente da lui, e un suo portavoce ha detto di “non poter confermare che il primo ministro sia d’accordo con tutte le condizioni”.
Negli ultimi giorni, la situazione in Lesotho era diventata particolarmente complicata. Thabane ha 80 anni ed è stato presidente dal 2012 al 2015 e poi di nuovo dal 2017. La sua ex moglie, Lipolelo Thabane, fu uccisa nel giugno del 2017, due giorni prima che Thabane diventasse capo del governo. Per quell’omicidio è stata incriminata la sua nuova moglie, sposata nell’agosto 2017. Da mesi Thabane e la nuova moglie sono coinvolti nelle indagini – anche se mai formalmente incriminati – ma si sono detti innocenti.
Il Lesotho – uno dei pochi stati al mondo a non aver per ora dichiarato casi di contagio da coronavirus – ha poco più di due milioni di abitanti e dal 1966, quando ottenne l’indipendenza dal Regno Unito, ha avuto diversi colpi di stato e una situazione politica sempre molto turbolenta.