Perché si parla di “bonus vacanze”

Secondo i giornali il governo sta studiando una detrazione fiscale per chi prenoterà un soggiorno estivo in Italia, ma per ora è solo un'ipotesi

(Cecilia Fabiano/ LaPresse)
(Cecilia Fabiano/ LaPresse)

Negli ultimi giorni diversi quotidiani hanno parlato dell’esistenza di un presunto “bonus vacanze” che il governo italiano dovrebbe annunciare a breve per incoraggiare i cittadini a prenotare soggiorni estivi in Italia, e sostenere così il settore del turismo (che a causa del coronavirus nei prossimi mesi potrebbe subire danni enormi). In realtà per il momento la misura è soltanto una delle ipotesi che il governo sta studiando, e non ci sono certezze sulla sua effettiva emanazione.

Secondo un articolo del Sole 24 Ore pubblicato il 17 aprile, uno dei primi a parlare del “bonus vacanze”, il governo sta pensando di introdurlo insieme a una serie di sostegni e detrazioni destinati a vari settori che secondo i giornali saranno contenuti nel «decreto aprile».

Il “bonus vacanze”, per come ha ricostruito il Sole 24 Ore, sarebbe una detrazione fiscale da 100 a 325 euro per le persone che prenoteranno un soggiorno di almeno tre giorni in una struttura ricettiva italiana (quindi alberghi, agriturismi, ostelli, e così via). Il bonus sarebbe riservato ai lavoratori dipendenti e autonomi che hanno un reddito annuale compreso fra 7.500 e 26mila euro, e potrebbe variare in base al numero di persone che fanno parte del nucleo familiare: un nucleo composto da una persona sola otterrebbe 100 euro, due persone 200 euro, fino ad arrivare a un massimo di 325 euro. Quotidiano.net scrive che secondo alcune fonti l’importo massimo del bonus potrebbe arrivare a 500 euro.

Il Sole 24 Ore scrive che i lavoratori dipendenti potrebbero chiedere la detrazione già nel mese successivo alla richiesta del “bonus”, «per accelerare il vantaggio economico». Non è chiaro, invece, quando potrebbero richiederlo i lavoratori autonomi, come non sono chiari diversi altri punti della misura: quali documenti sarebbero necessari per presentarla, a chi dovrebbe essere richiesta, oppure se la detrazione potrà essere sommata ad altre già in vigore. In tutto, comunque, si parla di una misura che costerebbe al governo fra 1,2 e 1,5 miliardi di euro.

In realtà circolano ancora diversi dubbi sia sulla misura in sé sia sull’opportunità di proporla nei prossimi giorni, quando ancora saranno in vigore le pesanti restrizioni ai movimenti, senza che si sappia chiaramente quando finiranno. Due giorni fa anche il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, ha spiegato ai giornalisti che è ancora «troppo presto» per fare valutazioni sulle vacanze estive.

Lo stesso Sole 24 Ore ha commentato la notizia del “bonus” con alcune riflessioni e perplessità:

«È utile lanciare un bonus vacanze con il decreto di fine aprile, praticamente a lockdown ancora in corso? Ci sono le condizioni sanitarie per programmare un turismo su larga scala già quest’estate? Il vantaggio fiscale basterà di fronte ai timori degli italiani per situazioni di sicurezza, per esempio in spiaggia, ancora del tutto indefinite?»