A Wuhan sono stati rilevati 1.290 morti in più di quanto era stato dichiarato
Si tratta di persone morte in casa o ricoverate in strutture che non avevano comunicato i dati tempestivamente
Le autorità per la prevenzione e il controllo dell’epidemia da coronavirus della città cinese di Wuhan hanno rivisto il bilancio dei casi confermati e dei decessi. Il numero totale dei morti dall’inizio del contagio sarebbe di 3.869, 1.290 in più rispetto a quanto dichiarato fino ad oggi. I contagi accertati sono invece 50.333, con un aumento di 325 casi.
Le autorità di Wuhan hanno spiegato che nella prima fase emergenziale dell’epidemia non era stati considerati i casi dei contagiati morti in casa e che i medici si erano concentrati nella cura dei pazienti piuttosto che nella segnalazione dei decessi. Inoltre durante le prime settimane dell’emergenza i malati erano ricoverati in tutte le strutture disponibili sul territorio e alcune di esse non avevano comunicato tempestivamente i dati dei positivi e dei deceduti. Infine c’è stato un certo numero di cartelle cliniche incomplete o errate.
Nella nota con cui vengono rivisti i dati si spiega che le cifre sono state riviste per mostrare «la responsabilità nei confronti della storia, delle persone e delle vittime», nonché per garantire «una diffusione aperta e trasparente delle informazioni e dell’accuratezza dei dati».
La città di Wuhan, capoluogo della provincia di Hubei, nella Cina Centrale, è stato l’epicentro dell’epidemia da coronavirus. I primi casi sono stati registrati nel dicembre del 2019. Il 23 gennaio 2020 è stata la prima città a essere messa in quarantena. L’8 di aprile, dopo 76 giorni, la quarantena è ufficialmente finita.