Il Myanmar concederà l’amnistia a quasi 25mila detenuti
Il Myanmar concederà l’amnistia a quasi 25mila detenuti in occasione dei festeggiamenti dell’anno nuovo, che dureranno dal 13 al 16 aprile: è la più grande scarcerazione di massa da anni. La decisione è stata annunciata dal presidente birmano Win Myint: riguarderà in tutto 24.896 persone, tra cui 87 straniere. Myint non ha specificato i crimini per cui erano stati condannati i detenuti, né ha detto se tra loro ci sono dissidenti politici. Il governo ha però detto che la decisione non è stata presa in relazione al contagio da coronavirus; nel paese sono stati rilevati 85 casi e 4 morti.
Nel 2019 erano state scarcerate 23mila persone in diversi momenti dell’anno, nel 2018 erano state più di 8mila. Ufficialmente in Myanmar non esistono prigionieri politici ma i gruppi per i diritti umani birmani sostengono che le persone incarcerate per la loro attività politica siano decine. Secondo l’associazione per i diritti umani Athan, nel 2019 più di 331 persone erano state perseguite per reati legati alla libertà di espressione; tra loro ci sono i membri di una compagnia di poesia satirica e alcuni studenti che avevano protestato contro la chiusura di internet imposta dal governo.
AAPP, un’associazione che assiste i prigionieri politici, ha detto che in Myanmar ci sono più di 92mila detenuti e che alcune carceri hanno raggiunto il doppio o il triplo della loro capacità. Se così fosse le persone liberate sarebbero più di un quarto della popolazione carceraria. Non esistono invece stime ufficiali sul numero dei detenuti fornite dal governo.