Il governo polacco ha violato le sue stesse restrizioni per il coronavirus
Diversi politici hanno partecipato a una cerimonia per ricordare l'incidente aereo in cui morì il presidente Lech Kaczyński, al centro di molte teorie complottiste
Alcuni giorni fa il governo polacco, guidato dal partito di destra radicale Diritto e Giustizia, ha violato le sue stesse restrizioni per il coronavirus. Nonostante il divieto di tenere manifestazioni pubbliche, una decina di membri del governo ha partecipato a una cerimonia per ricordare i dieci anni dell’incidente aereo che il 10 aprile 2010 a Smolensk, in Russia, causò la morte di Lech Kaczyński, il presidente polacco in carica, e di altre 95 persone.
L’incidente aereo è ricordato ancora oggi come uno degli eventi più traumatici della storia recente polacca, e soprattutto ha costruito un pezzo importante dell’identità di Diritto e Giustizia. Per anni Jarosław Kaczyński, fratello gemello di Lech e capo del partito, ha condotto una marcia mensile per ricordare l’incidente e soprattutto fatto circolare diverse teorie complottiste, mai dimostrate. Le indagini parlarono di un errore umano, ma Kaczyński e i suoi sostenitori non hanno mai creduto alla versione ufficiale e hanno parlato di esplosioni a bordo, errori intenzionali dei controllori di volo o trame dell’allora presidente del Consiglio polacco, il centrista Donald Tusk.
Venerdì 10 aprile diversi membri del partito e del governo – fra cui il primo ministro Mateusz Morawiecki – hanno assistito senza particolari protezioni o precauzioni alla deposizione di una corona celebrativa da parte di Jarosław Kaczyński al monumento che ricorda l’incidente, situato a Varsavia. Alla cerimonia non era presente il pubblico, ma c’erano comunque parecchi poliziotti in servizio per garantire la sicurezza dei partecipanti.
Le opposizioni hanno criticato l’opportunità di celebrare l’anniversario. Jan Grabiec, deputato e portavoce del partito centrista Piattaforma Civica, ha detto che «sicuramente c’era un altro modo per ricordare l’anniversario seguendo le regole che tutti i polacchi sono tenuti a rispettare». Un altro parlamentare di opposizione, Cezary Tomczyk, ha ricordato che un parrucchiere ha ricevuto una multa di più di duemila euro per avere aperto il negozio per uno dei suoi clienti: «che tipo di esempio stiamo dando?», ha chiesto Tomczyk.
Un portavoce del governo ha risposto alle critiche sostenendo che le cerimonie di questo tipo fanno parte dei compiti del governo e che perciò «non sono vietate». Il portavoce ha aggiunto che i ministri si incontrano spesso di persona, anche durante le restrizioni.
Al momento in Polonia sono stati accertati 7.202 casi di coronavirus, e 263 morti collegate.