È morto per il coronavirus un marinaio della portaerei che la Marina statunitense non voleva fare attraccare nonostante la crisi sanitaria a bordo
La Marina degli Stati Uniti ha reso noto che un militare che prestava servizio sulla portaerei Roosevelt è morto dopo essere risultato positivo al coronavirus. Il marinaio era stato trasferito dalla nave a un centro di isolamento all’interno della base di Guam dopo che era stato accertato il contagio.
Il nome del marinaio morto non verrà reso pubblico dalla Marina fino a quando non sarà informata la famiglia. Secondo quanto riferito dalla stessa Marina statunitense, il militare era risultato positivo il 30 marzo ed era stato isolato alla base navale insieme ad altri quattro commilitoni.
La Marina ha detto che il 92 per cento dell’equipaggio della portaerei è stato testato per la Covid-19, la malattia causata dal coronavirus, con 585 casi positivi e 3.724 negativi. Quasi 4.000 marinai sono stati fatti sbarcare dalla nave.
Il 30 marzo, il capitano della nave, Brett Crozier, aveva inviato una lettera ai funzionari della difesa (che venne poi pubblicata dal San Francisco Chronicle) in cui chiedeva assistenza per gestire l’epidemia a bordo, scrivendo che era impossibile contenere il contagio a causa degli spazi angusti della nave.
La successiva destituzione dal comando di Crozier aveva provocato molte discussioni (e la solidarietà dei marinai della Roosevelt) e portato alle dimissioni del segretario alla Marina Thomas Modly che aveva definito Crozier «troppo ingenuo o troppo stupido per essere un ufficiale comandante di una nave».