Le notizie di venerdì sul coronavirus in Italia
Rispetto a ieri ci sono un po' meno contagi accertati ufficialmente, i morti nelle ultime 24 ore sono stati 570
Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Protezione Civile, i contagi totali registrati ufficialmente dall’inizio dell’epidemia di COVID-19 in Italia sono stati 147.577, 3.951 in più di ieri. I morti sono 18.849, un incremento di 570 rispetto a ieri. I nuovi pazienti “guariti o dimessi” registrati sono 1.985, per un totale di 30.455. Le persone attualmente positive sono 98.273 (ieri erano 96.877 ) e quelle ricoverate in terapia intensiva sono 3.497, 108 in meno rispetto a ieri.
I nuovi casi registrati sono stati meno rispetto a ieri, ma un po’ di più rispetto ai due giorni ancora precedenti: ma negli ultimi tre giorni sono aumentati anche significativamente i tamponi analizzati, che hanno superato i 50mila al giorno. I morti registrati nelle ultime 24 ore (570) sono meno di quelli comunicati ieri (610), ma di più di quelli che erano stati registrati mercoledì (542).
In Lombardia, la regione italiana più colpita, i morti registrati nelle ultime 24 ore sono stati 216, portando il totale a 10.238: i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 1.202, 34 in meno rispetto a ieri.
In serata c’è stata una conferenza stampa in cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato che le misure restrittive in vigore per contenere l’epidemia di COVID-19 saranno prorogate fino al 3 maggio (la scadenza dei decreti precedenti era al 13 aprile). Conte ha detto che rispetto alla situazione attuale sono previste alcune limitate riaperture a partire da martedì: riguardano le librerie, le cartolerie, le aziende che producono macchine agricole, quelle che lavorano il legno, quelle che si occupano di silvicoltura (cioè che coltivano i boschi).
Leggendo i comunicati giornalieri della Protezione Civile bisogna usare alcune cautele: in primo luogo per la distinzione tra il numero delle persone attualmente positive e quello complessivo dei contagiati, che può creare un po’ di confusione; e in secondo luogo perché sappiamo ormai che i contagiati e i morti sono molti di più di quelli rilevati dai dati. Inoltre c’è un problema su cosa intenda la Protezione Civile quando parla di “guariti”: questo dato infatti comprende anche le persone dimesse dagli ospedali, ma che potrebbero essere ancora malate.
Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, il professor Silvio Brusaferro, ha detto che «la curva ci mostra chiaramente una situazione di decrescita» e che la situazione dà «indicazioni di efficacia delle misure» di contenimento, ma ha aggiunto che i segnali positivi «non devono farci abbassare però la guardia. Le azioni intraprese sono importanti ma non dobbiamo illuderci che la situazione si risolva. Le misure sono essenziali per mantenere la curva, quando sarà scesa, sotto la soglia di 1 per i contagi», riferendosi alla situazioni per cui in media una persona positiva ne contagia al massimo un’altra.
Intanto dopo 48 ore di trattative e una lunghissima riunione, i ministri delle Finanze dei paesi che adottano l’euro, il cosiddetto “Eurogruppo”, hanno trovato un accordo per una serie di interventi economici con cui affrontare la crisi causata dal coronavirus. L’accordo, piuttosto modesto, è il frutto di un compromesso in cui gli elementi più ambiziosi (come gli “eurobond“, che erano stati chiesti da Italia e Spagna) non sono stati inclusi.
La novità più importante è che ai Paesi sarà concesso di utilizzare i fondi del MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità, per effettuare spese sanitarie per fronteggiare l’emergenza. Il volume degli investimenti potrà essere fino al 2 per cento del PIL del proprio Paese (per l’Italia si tratta di circa 35 miliardi di euro). Potranno essere spesi come sostegno “diretto o indiretto” ai propri sistemi sanitari. La novità è che questi fondi saranno forniti senza condizioni a chi li richiederà, a patto che vengano destinati alla spesa sanitaria. Non ci sarà invece l’obbligo di accettare un pacchetto di riforme e interventi economici stabilito dalla Commissione Europea, come avviene normalmente con gli aiuti concessi dal MES.
Tra ieri e oggi c’è stata poi un po’ di confusione per quanto riguarda una delle misure adottate dal governo per limitare i danni economici dell’epidemia da coronavirus: l’erogazione del bonus di 600 euro è stata in parte sospesa per le partite IVA iscritte a casse private, perché ne sono state escluse le persone che percepiscono una pensione e quelle che lavorano anche da dipendenti. Alcune casse si stanno muovendo singolarmente per predisporre nuovi moduli, altre stanno aspettando istruzioni più esatte: è appunto la gran parte dei casi, in cui le erogazioni sono quindi nei fatti sospese. È consigliabile verificare sui siti internet dei diversi enti le comunicazioni relative.
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