L’erogazione di parte dei bonus da 600 euro alle partite IVA iscritte alle casse di previdenza private è sospesa
Per via di una modifica dei requisiti necessari per ottenerlo, gran parte di chi lo aveva chiesto dovrà ripresentare la domanda
L’erogazione del bonus di 600 euro per partite IVA iscritte alle casse di previdenza private, come giornalisti, avvocati e altre categorie, previsto dall’art. 44 del cosiddetto decreto legge “Cura Italia” per limitare i danni dell’epidemia da coronavirus è stata di fatto sospesa perché il decreto legge successivo (il 23/2020, quello sulle imprese, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’8 aprile, all’art. 34) chiarisce i requisiti per ottenerlo, prima non indicati. In sostanza, vengono escluse dal bonus le partite IVA iscritte a casse private che percepiscono una pensione e quelle che lavorano anche da dipendenti. Questa limitazione era già in vigore per le partite IVA iscritte alla gestione separata dell’INPS.
Il cambiamento di fatto ha bloccato i pagamenti imminenti di parte delle domande di accesso al sussidio, che erano state presentate agli enti dal primo aprile. C’è anche un altro problema, spiega il Sole 24 Ore: bisogna capire meglio se sia esclusa totalmente la categoria di chi percepisce una pensione o se lo sia solo chi percepisce una pensione diretta, di anzianità, e possa invece accedere al bonus chi riceve una pensione indiretta (come quella di reversibilità). L’INPS ha chiarito per ora che sono compatibili con il bonus le pensioni di invalidità.
Il Sole 24 Ore scrive che «le Casse hanno già ricevuto circa 500mila richieste, ma tra queste ci sono quelle dei professionisti che svolgono anche un’attività da dipendenti, che andranno depennate. In queste ore gli enti si stanno confrontando per decidere come fare, l’idea prevalente è quella di chiedere un’integrazione delle domande. Nel frattempo c’è chi ha bloccato l’invio di ulteriori domande (in teoria possibili fino al 30 aprile), e chi invece ancora le sta raccogliendo. È certo, però, che l’erogazione del bonus, che per alcuni enti doveva cominciare già dal 10 aprile, risulta sospesa».
Aggiornamento: il Sole 24 Ore ha aggiunto alla frase sopra le parole “anche se con qualche eccezione”. E in effetti le varie casse sembrano muoversi singolarmente, alcune avendo già avviato i pagamenti, mentre la maggior parte sta predisponendo nuovi moduli, o aspettando istruzioni più esatte: è appunto la gran parte dei casi in cui le pratiche sono quindi nei fatti sospese. È consigliabile verificare sui siti internet dei diversi enti le comunicazioni relative.