L’altro Mondiale di Formula 1
Le auto sono ferme ma la stagione sta proseguendo con le gare virtuali, alle quali partecipano sempre più piloti: l'ultimo Gran Premio lo ha vinto Charles Leclerc
Il Campionato mondiale di Formula 1 sarebbe dovuto cominciare domenica 15 marzo in Australia, ma non è mai partito: dopo l’Australia sono state annullate o rinviate le successive sette gare previste dal calendario. In attesa di capire quando sarà possibile fare iniziare la stagione, gli organizzatori stanno cercando di tenere vivo l’interesse degli appassionati coinvolgendo alcuni piloti veri nei Gran Premi virtuali, soluzione adottata in precedenza – e con successo – dal campionato NASCAR e imitata più di recente anche dalla MotoGP.
The Stewards' decision for this one is gonna take some time to figure out… 😅#VirtualGP #F1Esportspic.twitter.com/6ksxfM3Ke4
— Formula 1 (@F1) April 5, 2020
Il Campionato mondiale virtuale organizzato dalla Formula 1 esiste da tre anni e già da tempo si trovava in una fase di grande crescita. Si appoggia ai videogiochi ufficiali della Formula 1 sviluppati per console e pc dall’azienda britannica Codemasters. Tutti i possessori del gioco possono partecipare alle gare online, le quali seguono fedelmente l’andamento della stagione reale. Tutte le scuderie di Formula 1 sono presenti con le loro squadre, composte tramite selezioni organizzate fra decine di migliaia di giocatori.
L’ultimo campionato disputato è stato vinto da David Tonizza della Ferrari Driver Academy, mentre il titolo costruttori è andato alla Red Bull. Il montepremi dell’edizione era di mezzo milioni di dollari, il più alto fissato fino ad ora.
Dopo le recenti complicazioni, a marzo la Formula 1 ha annunciato la creazione di un nuovo campionato con la partecipazione di alcuni piloti ufficiali. I primi a partecipare sono stati Lando Norris della McLaren e Nicholas Latifi della Williams, che hanno corso il Gran Premio del Bahrein insieme all’ex pilota inglese Johnny Herbert (Alfa Romeo) e a Stoffel Vandoorne (Mercedes) e Nico Hulkenberg (Racing Point), entrambi con un recente passato in Formula 1. La gara è stata vinta però da un giovane collaudatore cinese della Renault, Guanyu Zhou, che in carriera deve ancora partecipare a un Gran Premio ufficiale in Formula 1.
Looks like 'unofficial practice' for the #VirtualGP is going well 😂
The gang are all getting up to speed for Sunday's race!
🎥 x @Charles_Leclerc's Twitch stream#F1Esports pic.twitter.com/bogO311BlJ
— Formula 1 (@F1) April 4, 2020
La seconda gara si è corsa nell’ultimo fine settimana sul circuito di Melbourne, sede tradizionale della prima gara della stagione, e non su quello di Hanoi, in Vietnam – dove si sarebbe dovuto correre per la prima volta proprio nel fine settimana – perché il circuito non è presente nell’edizione 2019 del videogioco ufficiale (l’ultima disponibile).
Ai piloti già presenti si sono aggiunti Charles Leclerc della Ferrari, Alexander Albon della Red Bull, George Russell della Williams, Antonio Giovinazzi dell’Alfa Romeo e il campione del mondo 2009 Jenson Button. La Red Bull ha invitato a partecipare anche il giocatore di cricket Ben Stokes, personalità sportiva britannica dell’anno: è arrivato ultimo. La gara è stata vinta da Leclerc, mentre Norris si è ritirato per problemi alla sua connessione internet (non l’ha presa bene).
Your top ten from a memorable #VirtualGP!
A debut podium for all of our top three 👏👏👏
Who impressed you most?#F1Esports #RaceAtHome pic.twitter.com/SAfNZGFM4s
— Formula 1 (@F1) April 5, 2020
Il successo delle gare virtuali di Formula 1 (qui la classifica aggiornata), trasmesse in diretta non solo dai servizi di streaming online come Twitch, ma anche della televisioni, come sta facendo Sky Sport in Italia, rappresenta un fenomeno molto più ampio. I videogiochi online macinano milioni e milioni di giocatori e spettatori in tutto il mondo, ma finora non avevano mai raggiunto una visibilità così ampia. Per il settore questo periodo potrebbe significare una svolta decisiva per la sua integrazione con i mezzi di comunicazione più tradizionali come appunto le televisioni.