Sono stati annunciati i finalisti dell’International Booker Prize: cinque su sei sono donne
L’International Booker Prize, il più importante premio per la letteratura tradotta in inglese, ha annunciato oggi i titoli dei sei romanzi finalisti, cinque dei quali sono stati scritti da donne. Il vincitore sarà annunciato il 19 maggio e riceverà un premio di 50mila sterline (circa 57mila euro) da dividere in parti uguali tra autore e traduttore.
Le autrici finaliste sono la giapponese Yoko Ogawa con il romanzo L’isola dei senza memoria, pubblicato per la prima volta nel 1994 in Giappone; la 28enne olandese Marieke Lucas Rijneveld con il romanzo Il disagio della sera, uscito nel 2019 e diventato un caso editoriale nei Paesi Bassi; la messicana Fernanda Melchor con Stagione di uragani; l’iraniana Shokoofeh Azar con il romanzo The Enlightenment of the Greengage Tree; e l’argentina Gabriela Cabezón Cámara con il romanzo The Adventures of China Iron.
L’unico uomo finalista, e anche quello che ha forse più possibilità di vincere per via del successo che ha avuto, è il tedesco Daniel Kehlmann: il suo romanzo, Tyll, ha venduto più di 600mila copie in Germania e diventerà una serie prodotta da Netflix. Ambientato nella Germania del Seicento, racconta la storia di un ragazzino che fugge in giro per l’Europa dopo che il padre viene mandato al rogo per stregoneria.
L’International Booker Prize esiste dal 2005: prende in considerazione ogni anno i libri di autori internazionali tradotti in inglese e pubblicati in Regno Unito o in Irlanda. Fino al 2015 veniva assegnato ogni due anni all’opera omnia di un autore scritta in inglese o disponibile in inglese, ma dal 2016 è diventato un premio annuale. Il concorso vuole infatti valorizzare e sostenere la letteratura straniera e dare importanza anche al lavoro dei traduttori. Non va confuso col più famoso Booker Prize, consegnato al miglior romanzo pubblicato nel Regno Unito durante l’anno, che deve essere scritto originariamente in inglese.
L’anno scorso il premio era stato vinto da Celestial Bodies della scrittrice dell’Oman Jokha Alharthi.