Il grande fiasco del sito dell’INPS
È stato a lungo irraggiungibile, ha mostrato i dati personali di chi ha presentato domanda per il bonus partite IVA e poi è stato disattivato del tutto
Diverse persone sui social network stanno segnalando gravi malfunzionamenti del sito dell’INPS, sul quale da oggi si può richiedere il bonus partite IVA previsto dal decreto “Cura-Italia”. Il prevedibile grande traffico sul sito lo ha reso a tratti irraggiungibile, ma soprattutto da metà mattinata in poi tante persone hanno segnalato che, dopo aver fatto login con i propri username e password, riuscivano ad accedere alle domande effettuate da altri utenti con i relativi dati personali (anche informazioni molto sensibili, come le situazioni di invalidità).
Dopo le prime segnalazioni, l’account ufficiale dell’INPS ha risposto agli utenti dicendo di aver appreso dei problemi «anche grazie alle vostre segnalazioni», scrivendo che «sono state girate a chi si occupa dei servizi online. Ci scusiamo per quanto accaduto e stiamo lavorando a una pronta risoluzione».
Siamo a conoscenza della problematica, anche grazie alle vostre segnalazioni che sono state girate a chi si occupa dei servizi online. Ci scusiamo per quanto accaduto e stiamo lavorando a una pronta risoluzione. Grazie ancora #InpsInAscolto
— INPS (@INPS_it) April 1, 2020
Successivamente il sito è stato deliberatamente reso irraggiungibile, e lo è rimasto per diverse ore. Un messaggio in homepage recitava: “Al fine di consentire una migliore e piu’ efficace canalizzazione delle richieste di servizio, il sito è temporaneamente non disponibile. Si assicura che tutti gli aventi diritto potranno utilmente presentare la domanda per l’ottenimento delle prestazioni”. In mattinata sono intervenuti sia il presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, che la vicepresidente Luisa Gnecchi. Tridico ha detto all’agenzia di stampa Adnkronos che il malfunzionamento sarebbe dovuto a «violenti attacchi hacker», avvenuti non solamente oggi ma anche nei giorni scorsi, mentre Gnecchi ha specificato che il problema sarebbe durato solamente cinque minuti. Ha anche aggiunto che nessuno resterà senza bonus e se le risorse dovessero esaurirsi saranno rifinanziate.
#INPSdown dopo il login con le mie credenziali posso vedere i dati di una ventina di persone. Se qualcuno vede i miei può fare la richiesta del #bonus600 al mio posto e avvisarmi? Grazie pic.twitter.com/yAIc166hcI
— Carlo A. Zanaboni (@czanaboni) April 1, 2020
Raga il sito dell' #inps non solo è in loop, ma mi ha fatto accedere anche alle schede private e personali di altra gente. La chiamano #privacy dell’#inpsdown pic.twitter.com/Juj0l39qAZ
— Riccardo Pirrone ⚰️ (@RiccardoPirrone) April 1, 2020
In questo momento l’#INPS sta compiendo la più grande violazione dei dati personali mai avvenuta in italia. Se compili la domanda vengono fuori i dati di altre persone. Tutto, nome, cognome, indirizzo. Ci sarà la più grande class action d’Italia contro l’Inps. Garantito #INPSdown
— Cathy La Torre 🏳️🌈 (@catlatorre) April 1, 2020
Il bonus alle partite IVA è rivolto a diverse categorie di lavoratori, principalmente liberi professionisti con partita IVA iscritti alla Gestione separata dell’INPS. La confusione e il traffico di oggi sono stati aumentati da un altro guaio dell’INPS, che martedì sul suo sito aveva scritto che i fondi sarebbero stati distribuiti in base all’ordine cronologico di presentazione della domanda. Dopo molte polemiche l’informazione è stata rimossa, e il presidente dell’INPS ha smentito che le domande verranno prese in carico in ordine cronologico.