New York si prepara ai giorni peggiori
I contagi accertati da coronavirus sono più di 66mila casi, e la situazione negli ospedali e nelle carceri è già particolarmente difficile
I contagi da coronavirus (SARS-CoV-2) nello stato di New York hanno superato i 66mila casi registrati, di cui 38mila solamente nella città di New York; in tutto lo stato ci sono 1.218 persone morte il cui contagio era stato accertato, e nella città 914. Ci si aspetta che il numero dei contagi continui a crescere, ma già ora gli ospedali della città sono sotto pressione e stanno attraversando le stesse difficoltà delle zone europee più colpite dal coronavirus: stando agli ultimi dati, a New York sono state ricoverate 9.517 persone, di cui 2.352 in terapia intensiva.
Nonostante sia previsto ancora un aumento dei casi, negli ospedali la situazione è già critica. In alcune strutture si fa fatica a reperire le attrezzature, in particolare i ventilatori per la terapia intensiva, e inoltre a breve potrebbero entrare in vigore dei tagli ai fondi governativi per gli ospedali pari a 400 milioni di dollari, in base a una decisione presa prima dell’inizio dell’epidemia. Il New York Times riporta la testimonianza di un medico di un ospedale nel Bronx, secondo cui la notizia dei tagli alla sanità è «un colpo allo stomaco».
Nel frattempo in città si sta cercando di aumentare i posti letto per alleviare il carico sugli ospedali. Lunedì è arrivata una nave ospedale della marina, la Comfort, che dispone di 1.000 posti letto e di un laboratorio medico. Con la nave sono arrivati anche 1.000 ufficiali della marina militare. I posti letto saranno messi a disposizione degli altri malati per liberare posti negli ospedali e concentrare lì i pazienti con la COVID-19, la malattia causata dal coronavirus.
Allo stesso scopo sono stati allestiti altrettanti posti letto allo Javits Center, un grande centro congressi di Manhattan, e altri 350 verranno allestiti all’interno della sede degli US Open, uno dei tornei di tennis più prestigiosi al mondo: anche in questi casi i posti letto saranno messi a disposizione di chi non ha il coronavirus, per liberare gli ospedali.
All’interno di Central Park, il famoso parco cittadino, è stato costruito un ospedale da campo con 68 posti dedicati alla terapia intensiva, tutti per i malati gravi di COVID-19. L’ospedale da campo è stato costruito in collaborazione con un’organizzazione umanitaria cristiana – “Samaritan’s Purse” – ed è entrato in funzione oggi.
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Il governatore Andrew Cuomo, che è stato uno dei primi negli Stati Uniti a prendere misure restrittive, ha chiesto esplicitamente aiuto sottolineando la gravità della situazione nello stato: «Come governatore di New York, chiedo a tutti gli operatori sanitari del paese: se non avete una crisi nella vostra comunità, per favore venite a New York e aiutateci ora», ha detto. Nelle ultime ore da tanti altri stati americani sono partiti medici e infermieri verso New York.
La risposta di Cuomo alla crisi è stata molto elogiata in questi giorni: la capacità dello stato di New York di effettuare i test supera di gran lunga quella degli altri stati americani, e anche per questo ci sono così tanti casi accertati rispetto al resto del paese. Finora nello stato sono stati effettuati 186mila tamponi.
A New York la situazione è particolarmente difficile anche nelle carceri, dove c’è un grande affollamento e dove l’epidemia potrebbe diffondersi molto velocemente: le autorità hanno deciso di rilasciare alcuni detenuti per contenere i contagi, cosa che però ha causato timori legati alla pubblica sicurezza in città. Il sindaco Bill de Blasio ha detto che finora sono stati rilasciati circa 650 detenuti ma che il numero dei contagi continua a crescere: sono stati registrati 167 casi tra i detenuti e 114 casi tra il personale delle carceri.
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Un altro problema in città è l’affollamento delle metropolitane nei quartieri più popolari. Nonostante tutti i negozi, molte attività e le scuole siano chiusi, molti lavoratori come gli operai, le badanti e le infermiere sono costretti a continuare muoversi con il trasporto pubblico, essendo impossibilitati a lavorare da casa, come stanno facendo in molti. Il New York Times scrive che i passeggeri a Manhattan (la parte più centrale e ricca della città) sono diminuiti del 75 per cento, mentre nel Bronx, dove c’è il tasso di povertà più alto, sono diminuiti solo del 55 per cento.