Le polemiche sull’inaugurazione del nuovo ospedale di Milano
La conferenza stampa era affollata e secondo qualcuno non sono state rispettate le distanze di sicurezza tra le persone: Gallera ha detto che non importa, perché avevano tutti le mascherine
Martedì mattina è stato inaugurato a Milano il nuovo ospedale all’interno della Fiera di Milano, allestito in poche settimane per ospitare i pazienti che hanno bisogno di cure contro il coronavirus. L’ospedale, costruito nei padiglioni 1 e 2 della cosiddetta FieraMilanoCity, cioè il vecchio centro congressi di Milano, avrà circa 200 posti letto dedicati esclusivamente a due reparti (terapia intensiva e sub-intensiva) e accoglierà i primi pazienti positivi al coronavirus già nel fine settimana.
La cerimonia di inaugurazione – a cui hanno partecipato anche il presidente della Lombardia Attilio Fontana e l’assessore al Welfare Giulio Gallera – è stata però criticata per il modo in cui è stata gestita la conferenza stampa, a cui hanno partecipato decine di giornalisti, fotografi, cameraman e altri addetti ai lavori. Qualcuno ha criticato l’opportunità stessa di tenere una conferenza stampa dal vivo invece che in videoconferenza, altri sostengono che all’evento abbiano partecipato troppe persone e che non siano state rispettare le distanze di sicurezza imposte dal governo per limitare la diffusione del virus.
A occhio il nuovo focolaio potrebbe diventare l’appena inaugurato ospedale alla fiera di Milano. pic.twitter.com/zwQHd73qb9
— Selvaggia Lucarelli (@stanzaselvaggia) March 31, 2020
Da quanto ha potuto verificare Il Post, però, gli organizzatori della conferenza avevano preso diverse precauzioni: all’ingresso della sala è stata provata la febbre a tutte le persone che entravano, erano presenti vari distributori di disinfettante per le mani, e le sedie riservate ai giornalisti erano ben distanziate fra loro (cosa che non si nota dalle foto e dai video circolati sui social network).
Non so dirvi se tenere una conferenza stampa del genere di questi tempi sia stato opportuno – ci sono buoni argomenti da entrambe le parti – ma le foto che stanno girando hanno una prospettiva falsata. La stanza era bella grande e le sedie per i giornalisti a debita distanza. pic.twitter.com/QkaJw540Go
— Luca Misculin (@lmisculin) March 31, 2020
Nel pomeriggio, nella quotidiana conferenza stampa di aggiornamento sull’emergenza della regione Lombardia, Gallera ha risposto a queste critiche, sostenendo che tutti nella sala avessero le mascherine e che il poco distanziamento tra le persone non fosse quindi un problema. Gallera ha aggiunto che questo vale in tutti i contesti sociali, contraddicendo di fatto le linee guida delle autorità sanitarie e del governo, che consigliano di rimanere a un metro di distanza dalle altre persone in pubblico, per evitare rischi di contagio.
La distanza è fondamentale perché evita che uno con il vapore acqueo, con le goccioline o gli sputi possa nel parlare arrivare a qualcun altro. […] Quando abbiamo tutti la mascherina, anche se ci sono distanze più ravvicinate siamo comunque protetti. Quindi il distanziamento è importante, ma se siamo tutti protetti non è per forza necessario essere a un metro e mezzo