Le notizie di mercoledì sul coronavirus in Italia
I decessi nelle ultime 24 ore sono stati 683, 50 in meno di ieri: in tutto le persone risultate positive dall'inizio dell'epidemia sono 74.386
Secondo i dati diffusi dalla Protezione civile mercoledì, dall’inizio dell’epidemia di COVID-19 in Italia sono risultate positive ai test per il coronavirus (SARS-CoV-2) 74.386 persone (5.210 in più rispetto a ieri). I decessi registrati nelle ultime ultime 24 ore sono stati 683 (ieri erano stati 743) portando il totale a 7.503. I guariti sono stati 1.036, portando il totale a 9.362. Le persone attualmente positive sono 57.521 (3.491 in più di ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 30.929 (ieri erano 28.697), mentre quelle nei reparti di terapia intensiva sono 3.489, 93 in più rispetto a ieri.
La situazione più grave continua ad essere in Lombardia, dove il numero dei casi totali è arrivato a 32.346 (1.643 in più rispetto a ieri). I decessi sono invece 4.474 (296 in più di ieri, quando l’aumento era stato di 402 decessi), mentre le persone ricoverate in terapia intensiva sono 1.326.
Delle altre regioni, quelle con più contagi sono l’Emilia-Romagna (10.054, di cui 294 in terapia intensiva), il Veneto (6.442, di cui 316 in terapia intensiva) e il Piemonte (6.024, di cui 381 in terapia intensiva).
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I maggiori sindacati italiani hanno annunciato una serie di scioperi per chiedere la riduzione del numero di attività definite “essenziali”, e che quindi potranno rimanere aperte anche durante la quarantena imposta al resto del paese. Tra ieri e oggi sono andate avanti le trattative tra il governo e le parti sociali, e sembra che almeno alcune richieste dei sindacati saranno accolte e che di conseguenza alcuni scioperi saranno revocati.
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C’è stata anche una minaccia da parte dei benzinai di chiudere gli impianti di rifornimento su autostrade, raccordi e tangenziali a partire da stasera, e nei giorni successivi anche lungo la viabilità ordinaria. In questo caso la protesta è dovuta al drastico calo del fatturato delle ultime settimane che impedirebbe ai gestori di assicurare la sostenibilità economica del servizio e il livello di sicurezza sanitaria.
In Lombardia, intanto, il presidente della regione, Attilio Fontana, ha detto che l’ordinanza emessa la scorsa domenica, che prevede ulteriori chiusure e sospensioni, rimarrà in vigore per 10 giorni: l’ordinanza della Lombardia è in alcuni punti più restrittiva del decreto approvato dal governo che prevede la chiusura delle “attività produttive non necessarie”, e potrebbe essere superata nei prossimi giorni da un nuovo decreto governativo. Per ora, ha detto Fontana, in mancanza di un decreto ufficiale i divieti imposti dall’ordinanza rimarranno in vigore. «Tutti i divieti aggiuntivi rispetto al dpcm del governo rimangono in vigore quantomeno per 10 giorni a partire da domenica. Poi ci dirà il presidente del Consiglio se intende confermarli o revocarli», ha spiegato Fontana nella sua conferenza stampa quotidiana.
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Altre notizie dall’Italia: la Federazione nazionale degli Ordini dei medici ha reso noto che sette medici sono morti negli ultimi tre giorni a causa del coronavirus, portando il totale dei decessi a 30. In Calabria, intanto, non si è ancora sbloccata la situazione delle circa 100 persone ferme nel porto di Villa San Giovanni in attesa di potersi imbarcare verso la Sicilia: si tratta di residenti in Sicilia che lavorano in altre regioni d’Italia, ma che le autorità siciliane vorrebbero che fossero messe in quarantena in Calabria.
Sempre in Sicilia, la procura di Ragusa ha avviato un’indagine nei confronti di un’infermiera dell’ospedale Maggiore di Modica risultata positiva al virus lo scorso 19 marzo. La donna è stata iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di epidemia colposa: le indagini dovranno verificare se la donna avesse avuto sintomi che potevano farle sospettare di essere stata contagiata mentre era in servizio.
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