La stragrande maggioranza degli italiani sta rispettando le restrizioni per il coronavirus

Ogni giorno viene denunciato meno del 5 per cento delle persone fermate, dicono i dati del ministero dell'Interno

(ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)
(ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

Nonostante stiano circolando diverse notizie – alcune piuttosto appariscenti – sul mancato rispetto da parte di migliaia di persone delle restrizioni imposte dal governo per fermare la diffusione del coronavirus, la stragrande maggioranza degli italiani sta seguendo le norme e la raccomandazioni. È un dato che emerge analizzando i numeri forniti giornalmente dal governo sui controlli delle forze dell’ordine, previsti per fare rispettare le restrizioni agli spostamenti e alle normali attività in vigore da circa due settimane.

In media le persone denunciate sono state il 4,41 per cento fra quelle fermate dalle autorità ogni giorno: significa che più del 95 per cento delle persone fermate – quindi quelle che si sono spostate nonostante i divieti – stavano seguendo un comportamento regolare. La percentuale si riduce ulteriormente per i controlli sui commercianti: sono stati denunciati soltanto lo 0,25 per cento dei titolari dei negozi controllati, praticamente due su mille (e la percentuale si è ridotta sensibilmente rispetto ai primi giorni).

Sono numeri molto bassi, se consideriamo anche che in termini assoluti i controlli sono aumentati (e quindi sono diventati più pervasivi). L’11 marzo – primo giorno di cui sono disponibili i dati – in tutta Italia erano state fermate 107.879 persone, e controllati 19.985 negozi, mentre il 21 marzo sono diventati rispettivamente 208.053 e 75.362. Nonostante questo, la percentuale delle persone denunciate si è assestata stabilmente intorno al 5 per cento, mentre quella dei commercianti è scesa negli ultimi giorni fino allo 0,1 per cento.

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Il nostro calcolo, fra l’altro, mostra la peggiore delle ipotesi possibili. Nel totale delle persone denunciate abbiamo infatti sommato sia le persone denunciate per la violazione delle misure restrittive sia quelle che hanno falsificato l’autocertificazione necessaria per spostarsi o mentito sulla propria identità. È possibile che il totale delle persone denunciate sia inferiore, dato che le due sanzioni non si escludono a vicenda (una persona può avere violato una delle diverse norme previste dal governo e avere falsificato l’autocertificazione).

Il dato sulle persone che hanno violato di proposito le restrizioni, inoltre, potrebbe essere ancora più basso. Come ha notato Mattia Feltri sulla Stampa, le persone che hanno sicuramente infranto la legge sapendo di farlo sono quelle denunciate per aver falsificato l’autocertificazione o mentito sulla propria identità: una percentuale statisticamente irrilevante del totale di quelle controllate (il 21 marzo sono state 343, lo 0,16 per cento: una su mille). Fra tutte quelle che invece sono state denunciate per avere violato le limitazioni, «molti di loro avevano probabilmente equivocato, o peccato di leggerezza, e non hanno mentito», scrive Feltri.

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Sono ancora meno i commercianti che hanno ricevuto una sospensione delle attività per avere violato le norme per i negozi previste dal decreto legge del 23 febbraio, cioè sostanzialmente il divieto di tenere aperte attività commerciali non essenziali, e per chi rimane aperto, l’obbligo di seguire le misure di cautela indicate dalle autorità locali. Il 21 marzo i negozi sospesi dalle autorità sono stati 20 su 75.362 controllati (lo 0,02 per cento).