Le nuove chiusure e sospensioni per il coronavirus in Piemonte
Estendono misure già in vigore e prevedono ulteriori limitazioni e attività da fermare, a partire da oggi
Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha deciso nuove misure restrittive per contenere la diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2), simili a quelle in vigore da domenica in Lombardia e che integrano quelle annunciate sabato sera dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte per tutta Italia. Le misure in vigore per il Piemonte comprendono nuove chiusure – gli uffici pubblici non essenziali, tra gli altri – e nuove limitazioni, oltre a prorogare molte disposizioni che finora erano ufficialmente in scadenza il 25 marzo.
Il testo completo dell’ordinanza si può leggere qui (PDF): le misure valgono fino al 3 aprile.
• chiudono gli uffici pubblici regionali, provinciali e comunali “fatta salva l’erogazione di servizi pubblici essenziali ed indifferibili” che saranno individuati dalle autorità competenti;
• i mercati settimanali sono permessi ma l’accesso dovrà essere limitato per non creare assembramenti;
• l’attività motoria è consentita soltanto se solitaria e nei pressi della propria abitazione;
• i cani vanno portati fuori nelle “immediate vicinanze” della propria casa, “con obbligo di documentazione”; è vietato l’accesso a parchi, aree gioco e giardini pubblici;
• le chiusure dei negozi di beni non essenziali decisi con il decreto nazionale dell’11 marzo sono prorogate fino al 3 aprile (nell’allegato 1, qui al fondo, l’elenco); l’accesso è limitato a un solo membro per famiglia;
• chiudono gli studi professionali, tranne per le attività “relative ai servizi indifferibili ed urgenti o sottoposti a termini di scadenza”;
• si “raccomanda” di misurare la temperatura corporea anche ai clienti nei supermercati e nelle farmacie, ai dipendenti dei luoghi di lavoro e a chi viene fermato dalle forze dell’ordine;
• chi ha sintomi riconducibili alla COVID-19 (tosse, difficoltà respiratorie e febbre superiore a 37,5 °C) deve rimanere presso la propria residenza o domicilio e “limitare al massimo i contatti”, contattando il proprio medico curante;
• nelle strutture sanitarie si dovrà misurare la temperatura del personale prima del turno di lavoro;
• i ristoranti rimangono chiusi al pubblico fino al 3 aprile, ma possono continuare a lavorare per le consegne a domicilio;
• chiudono tutti gli alberghi e le attività ricettive non legate alla gestione dell’epidemia: i clienti hanno 72 ore dall’emanazione dell’ordinanza per lasciare le strutture;
• restano garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonché l’attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi, le attività di gestione rifiuti;
• le slot machine e i televisori nelle tabaccherie devono rimanere spenti;
• sono chiusi gli “esercizi di somministrazione di alimenti e bevande” nelle stazioni ferroviarie e lacustri, nonché nelle aree di servizio e rifornimento carburante tranne che quelli lungo le autostrade, che però devono vendere soltanto prodotti da asporto da consumarsi fuori;
• sono vietati gli assembramenti di più di due persone nei luoghi pubblici, che dovranno comunque mantenere la distanza di sicurezza di un metro;
• divieto “di sosta e assembramento” ai distributori automatici del tipo “h24”;
• restano chiuse palestre, impianti sciistici, musei e luoghi di cultura, e sospesi gli eventi sportivi e le funzioni religiose.